domenica 4 dicembre 2011

Monti: positivo l'incontro con le parti sociali. La Cgil: un colpo durissimo ai redditi dei pensionati. La Cisl: troppo veloce il passaggio al contributivo


ROMA - L'incontro tra Governo e parti sociali è stato "positivo e incoraggiante": lo avrebbe detto il presidente del Consiglio Mario Monti secondo quanto riferito da partecipanti nella sua replica al termine della riunione. "Nelle prossime ore - avrebbe detto - cercherò di trasmettere reale situazione grave al Paese ma anche fiducia che ce la possiamo fare". "Tutti voi avete osservato - ha aggiunto Monti - che nei nostri interventi c'e una parte non detta: quella fiscale. Su questo aspetto si misura il tasso di equità. Non lo abbiamo fatto solo per riservatezza, ma perché vi abbiamo voluto ascoltare così' da orientare anche le nostre scelte. Credo che nella parte riguardante la famiglia e il prelievo sul lavoro troverete, nei provvedimenti, traccia di questa riunione".
La manovra vale in tutto 24 miliardi al lordo della delega fiscale. Il premier ha ribadito che si tratterà di una manovra di "rigore, equità e sviluppo" e che ci saranno interventi strutturali in diversi campi. 

Tre i punti sui quali interviene la manovra
: bilancio pubblico, previdenza e sviluppo. Monti ha annunciato che gli interventi sul mercato del lavoro arriveranno "più avanti" perche' in questo settore è ''essenziale concertare''. 
Con l'abolizione delle finestre mobili le donne andranno in pensione di vecchiaia nel 2018 a 66 anni. L'eta' di 66 anni per la pensione di vecchiaia e' prevista anche per gli uomini da subito. La convergenza tra uomini e donne per l'eta' di vecchiaia sara' raggiunta nel 2018 a 65 anni. L'adeguamento delle pensioni in essere all'inflazione sarà congelato per il 2012 ma saranno salve le pensioni al minimo. La rivalutazione piena rispetto all'inflazione nel 2012 sarà prevista solo per le pensioni fino a 486 euro.  Ci sarà una rivalutazione parziale per quelle tra 486 euro e 936 euro al mese mentre per gli assegni superiori ci sarà il totale congelamento rispetto all'inflazione.
Le quote per le uscite per la pensione di anzianità sono state abolite. Lo riferiscono tecnici che stanno lavorando alla manovra. Si uscirà solo con 41-42 anni di contributi. La quota al momento in vigore era 96 tra età anagrafica e contributi con un minimo di età di 60 anni. Sulla quota doveva salire a 97 per i dipendenti nel 2013. Secondo quanto si è appreso da tecnici che stanno lavorando alla manovra le quote per la pensione di anzianità sono abolite e nel 2012 si potrà uscire in anticipo rispetto all'età di vecchiaia solo con 41 anni di contributi se donne e 42 anni di contributi se uomini.


''Siamo di fronte a una alternativa tra la situazione attuale, con i sacrifici richiesti e una situazione di uno Stato insolvente, di un euro distrutto magari per infamia dell'Italia'', ha detto Monti nella replica finale durante l'incontro con le parti sociali, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti
Le misure contenute nella manovra,suscitano dure critiche da parte dei sindacati: un "durissimo colpo ai redditi dei pensionati", ha detto il segretario generale Cgil Susanna Camusso nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, aggiungendo che l'aumento dell'età pensionabile è "insostenibile" per tanti e che si troverebbero "sconvolte le prospettive di pensione e molto incrementati gli anni di lavoro". 


La Cisl non è d'accordo sugli interventi annunciati per la manovra correttiva e sottolinea che "grava solo su lavoratori e pensionati". Lo ha detto il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. Occorrono risposte immediata ma ben ponderate - ha detto secondo quanto riferito - possiamo ancora discutere in queste ore. Per le pensioni "è troppo veloce il passaggio al contributivo e l'innalzamento dell'età. Non è una modifica reggibile".



Le scelte devono essere coerenti e comprensibili su rigore, equità e sviluppo per rendere comprensibili i sacrifici, ha affermato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti al termine della riunione con il Governo affermando che "quanto è stato illustrato corrisponde solo in parte a questi tre obiettivi".
Alla riunione a Palazzo Chigi è stata registrata la voce a favore di Confindustria: "Non abbiano scelta", ha detto Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, "questa manovra la dobbiamo fare".
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Il ministro Corrado Passera avrebbe annunciato durante l'incontro con le parti sociali le misure per lo sviluppo. Tra queste un provvedimento che favorisca la patrimonializzazione delle imprese; la defiscalizzazione a fini Irap sulla parte che riguarda il lavoro; nuovo credito per i fondi di garanzia delle Pmi, che "a regime vale qualche decina di miliardi". Infine, per l'internazionalizzazione, il "nuovo Ice" e interventi per il risparmio energetico.

"Il bivio è tra una manovra pesante oggi ed il rischio di un fallimento domani", dice Angelino Alfano, segretario del Pdl ospite di SKYTG24.

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