giovedì 10 novembre 2011

Governo Monti: no di Lega e Idv. Sì della Marcegaglia


ROMA - La Lega votera' la legge di stabilita' e il maxiemendamento del Governo ma conferma che non è disponibile ad appoggiare alcun governo tecnico ed e' pronta ad andare all'opposizione. Lo ha affermato il Ministro dell'Interno Roberto Maroni.
Berlusconi, che ieri in un vertice notturno ha tentato di convincere Bossi della ineluttabilità della scelta Monti e della necessita' di assumere un atteggiamento responsabile, oggi ha inviato un telegramma al neo-senatore augurandogli "un proficuo lavoro nell'interesse del Paese".
Gianfranco Fini, da parte sua ha dichiarato che Monti "puo' essere la personalita' giusta" e che "il Terzo polo non si sottrarra' alle sue responsabilita'". Fini ha chiarito che "oggi l'Italia ha bisogno di un governo diretto da una personalita' riconosciuta a livello internazionale come credibile" che prenda di peso i problemi dell'economia "e il nome piu' gettonato e quello del professor Monti". Andare a votare ora, sarebbe invece "un salto nel buio per l'Italia", soprattutto perche' con questa legge elettorale "non avremmo, soprattutto al Senato, alcuna certezza".


"In queste ore è necessario analizzare e non sottovalutare, comprendere e non ignorare i timori e le perplessità di tanti esponenti del centrodestra e non soltanto a livello nazionale". L'esoratazione arriva da Andrea Ronchi, uno degli esponenti ex An e ex Forza Italia (molti dei quali al governo) che ieri si sono dichiarati nettamente contrari a un governo Monti e hanno suggerito al premier di chiedere le elezioni.
 
Favorevole a un governo di ampia maggioranza il presidente della Confindustra Emma Marcegaglia: "Pensiamo che al Paese e' necessario un governo con la piu' ampia maggioranza possibile, che vari le riforme necessarie a ripristinare la credibilita' del Paese".
Quanto all'opposizione, Antonio Di Pietro ha dichiarato che l'Idv non sosterra' un governo tecnico. "In democrazia ci si presenta davanti agli elettori con un programma di governo. Chi vince guida il Paese, chi perde va all'opposizione. Non sosterro' un governo tecnico, perché sarebbe un governo sostenuto anche dalla maggioranza berlusconiana. Poi, nel caso questo nuovo governo dovesse fare un provvedimento che puo' servire agli interessi del Paese, potrò anche votarlo. Ma alla fiducia voterò no e staremo fuori dal governo".


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