domenica 30 marzo 2014

Italo-venezuelano ucciso dalla polizia a Maracaibo

Roberto Annese Gorin
MARACAIBO - Gli amici nel punto dove Annese è morto
MARACAIBO (Venezuela) - Un colpo d'arma da fuoco al petto. E' morto cosi' Roberto Annese Gorin, un italo-venezuelano di 33 anni, rimasto ucciso a Maracaibo in circostanze ancora poco chiare. La morte di Annese è stata confermata dalla Farnesina, mentre fonti italiane in Venezuela riferiscono che Annese era oriundo da parte del padre di Molfetta, in Puglia. Secondo alcuni media locali, ad uccidere il giovane è stato un gruppo di uomini della sicurezza venezuelana. Diversa la versione data dal ministro degli interni, Miguel Rodriguez Torres, per il quale Annese è stato ucciso dall'esplosione di "un mortaio artigianale che stava manipolando. E' chiaro che non è stato uno sparo, e non è vero che era uno studente", ha detto il ministro.
Secondo fonti locali, Annese si trovava insieme ad altri giovani in una 'guarimba' (barricata) ed è stato raggiunto al petto da un colpo d'arma da fuoco esploso in una zona dove si trovava un gruppo armato.  "L'uomo è stato ucciso alle 4,40 di mattina raggiunto da una pallottola nel quartiere El Naranjal", dove era residente, afferma il giornale La Verdad de Maracaibo, ricordando che il giovane era "cugino dell'ex presidente della camera di commercio della città". Dopo aver visto il gruppo di uomini armati che si avvicinavano sul posto "i giovani sono saliti sul tetto di una casa dove hanno cercato riparo: è stato lìche Annese è stato colpito. I suoi compagni - ha precisato il quotidiano - sono subito scesi per aiutarlo ed alcuni di loro sono stati arrestati". "Maria Esneida Fernandez, 22, José Urdaneta Rodriguez, 22, Douglas Enrique Rincón Bracho, 27, Jharry Olivar Carità, 22, Chaberro Marcos Javier Torres, Fernando Campos Luzardo 23 e 28" sono le persone arrestate essendo presumibilmente legato alla morte di Robert Annese, morto sabato, quando un fmortaio ad alta potenza è esploso" ha detto il ministro degli Interni Miguel Rodríguez Torres ribadendo la versione della polizia. Gli arrestati avrebbero "spostato il corpo" per depistare le indagini. 
Roberto era divorziato e lascia una figlia di 8 anni  viveva con una zia di 72 anni,

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