lunedì 24 febbraio 2014

Renzi al Senato promette: sarà una legislatura di svolta, raggiungeremo il Paese con le riforme


Il discorso di Renzi al Senato
ROMA - "Ci avviciniamo in punta di piedi e con rispetto profondo e non formale che si deve a quest'Aula e alla storia del Paese che qui ha un simbolo". Lo ha detto il premier Matteo Renzi durante il discorso per la fiducia a Palazzo Madama, durato circa un’ora e fatto a braccio. "Mi avvicino anche con lo stupore di chi si rende conto della magnificenza di un luogo". E poi: "Comunico di voler essere l'ultimo premier a chiedere a questa Aula la fiducia. Noi vogliamo provare ad andare controcorrente". 'Sappiamo che viviamo un tempo di grande difficoltà e struggenti responsabilità' e abbiamo la consapevolezza di dover 'recuperare il coraggio e il gusto di fare sogni più grandi e accompagnarli da una concretezza puntuale'.Renzi rivendica la necessità di 'un cambio radicale delle politiche economiche' e la volontà di 'andare controcorrente'. Propone una 'legislatura di svolta' per una 'tregua della politica rispetto ai cittadini' e per 'inseguire un Paese che è davanti a noi' attraverso il rispetto dell'accordo sulle riforme 'che va oltre la maggioranza di governo'. Scuola, lavoro, capacità di attrarre investimenti sono gli obiettivi urgenti del nuovo governo. Renzi annuncia una 'immediata riduzione a due cifre del cuneo fiscale'. Entro giugno, dice, sarà pronto un pacchetto organico di revisione della giustizia, a partire da quella amministrativa.
Non perdere tempo con la legge elettorale - "Con quale credibilità possiamo dire che è urgente intervenire sulla legge elettorale e poi perdere l'occasione del contingentamento dei tempi"? Così Matteo Renzi, che definisce "una priorità" approvare l'Italicum alla Camera. Ma aggiunge: "Politicamente esiste un legame netto" con le riforme di Senato e titolo V: "Sono 3 parti della stessa cosa".
E' arrivato il momento di dire con forza che la politica deve affidare tempi certi anche al ruolo dei dirigenti. Non esiste il tempo indeterminato, con i governi che passano e i dirigenti restano e fanno il bello e cattivo tempo". 
Ieri arrivato a Palazzo Chigi ho scelto di fare alcune telefonate simboliche. E ho scelto di chiamare i due marò che da troppo tempo sono bloccati a Nuova Delhi da un'assurda e allucinante vicenda per la quale garantisco il mio personale impegno e quello del governo".
E ha concluso: "Questa è la nostra possibilità, se falliamo è colpa mia,deve finire il tempo in cui nei Palazzi dei Poteri si trova una scusa"."
Le dichiarazioni di voto e il voto alle 20.

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