venerdì 1 novembre 2013

Palermo, uccide a coltellate la sorella disabile, poi si butta dal sesto piano. Una lettera di lei: Gli ho chiesto io di uccidermi

PALERMO - Il palazzo dal quale Francesco Puccio si è buttato
PALERMO - Un uomo ha ucciso la sorella disabile e poi si è suicidato lanciandosi dal balcone della sua casa al sesto piano. La tragedia familiare è avvenuta in via Alberico Albrici alla periferia di  Palermo, dove il fratello avrebbe legato la donna a una sedia e l'avrebbe accoltellata. Le avrebbe in seguito messo un sacchetto di plastica in testa e poi si sarebbe tolto la vita buttandosi nel vuoto.
Ad uccidere la sorella, che si chiamava Giuseppina ed aveva 62 anni, è stato Francesco Puccio, 58 anni.  Lavorava al Banco di Sicilia in via Mariano Stabile. Secondo il racconto dei vicini erano molto riservati. Vivevano da soli dopo la morte della madre. 

La donna ha lasciato una lettera d'addio in cui scagiona il fratello. "Gli ho chiesto io di uccidermi - si legge nella lettera - non avevo più voglia di vivere". A dare l'allarme un passante che ha visto a terra il corpo dell'uomo.
Sulla scena dell'omicidio-suicidio sono arrivati due cugini delle vittime, disperati per quanto accaduto. Grida strazianti quando hanno saputo che l'uomo prima di togliersi la vita ha ucciso la sorella disabile.
E' stato un bambino di 9 anni a dare l'allarme: mentre giocava a pallone nel cortile del condominio ha visto piombare sul selciato il corpo di Francesco Puccio. Il bimbo si è subito messo a gridare chiamando la madre, incinta di 6 mesi, che per lo choc è svenuta ed è stata subito portata in ospedale.


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