NAPOLI, 30 aprile - Migliaia di revisioni solo sulla carta senza che le automobili siano mai davvero entrate nelle officine. Con questa accusa i carabineri hanno denunciato dodici persone, fra titolari e dipendenti di otto centri di revisione del capoluogo campano. Migliaia di false revisioni fatte con software illegali che permettevano di rilasciare la documentazione relativa senza mai sottoporre a test i veicoli. I reati ipotizzati sono falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti di un servizio di pubblica utilità, sostituzione di persona, riciclaggio, soppressione di targhe, violazione della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Sorvegliando l'esterno dei centri di revisione con telecamere nascoste i carabinieri hanno scoperto che negli orari indicati per le operazioni di revisione, invece dei veicoli formalmente revisionati di fatto arrivavano a piedi proprietari o tecnici senza auto e portando solo i documenti di circolazione sui quali apporre il tagliando della pratica che era stata completata solo in maniera fittizia. Circa quattromila automobili, i cui proprietari erano all'oscuro delle procedure di falsa revisione, dovranno essere ora richiamate per essere realmente sottoposte a verifiche tecniche e meccaniche. Nel febbraio dello scorso anno, sempre per false revisioni, i Carabinieri avevano denunciato altre 13 persone, tra titolari di centri di revisione, tecnici e meccanici. In quella circostanza gli investigatori scoprirono che circa 1.300 revisioni erano state fatte a nome di un tecnico deceduto.
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