I coniugi assassinati |
GIUGLIANO (Napoli) - Una persona è stata fermata nella notte dalla polizia a Giugliano (Napoli) per l'omicidio di Luigi Simeone e di Immacolata Assisi, la coppia di coniugi trovata uccisa in una scarpata alla periferia della cittadina a nord di Napoli. Il fermato è un conoscente delle due vittime, Antonio Riano (incensurato) di 30 anni, di Pianura. Una lunga notte di interrogatori poi la decisione del pm di fermare il giovane fortemente indiziato del feroce delitto. I corpi erano stati trovati nella mattinata di domenica sulla scarpata di una vecchia cava di tufo.
Le vittime Luigi Simeone, 50 anni tassista residente a Melito (Napoli), e della moglie Immacolata Assisi, sua coetanea, erano giunte sul luogo del ritrovamento dei corpi a bordo del taxi dell'uomo. Nella vettura erano state ritrovate delle vistose macchie di sangue. Ma la stessa macchina era stata trovata chiusa dagli investigatori che però non hanno ancora trovato le chiavi.
L'ipotesi di un omicidio-suicidio era stata da subito scartata dai poliziotti. La vita dei due coniugi è stata passata al setaccio: nessuna ombra. Abitavano a Melito, ad una manciata di chilometri del delitto. E sembra che sabato sera abbiano cenato in un locale della fascia costiera domiziana.
Sette i bossoli ritrovati sul luogo del delitto: le due vittime sono state colpite alla testa. Le modalità dell'assassinio non sembrerebbero pero' di matrice camorristica. Sconcerto tra i tassisti di Napoli per la morte del loro collega descritto come un uomo tranquillo ed estremamente pacato.
L'ipotesi di un omicidio-suicidio era stata da subito scartata dai poliziotti. La vita dei due coniugi è stata passata al setaccio: nessuna ombra. Abitavano a Melito, ad una manciata di chilometri del delitto. E sembra che sabato sera abbiano cenato in un locale della fascia costiera domiziana.
Sette i bossoli ritrovati sul luogo del delitto: le due vittime sono state colpite alla testa. Le modalità dell'assassinio non sembrerebbero pero' di matrice camorristica. Sconcerto tra i tassisti di Napoli per la morte del loro collega descritto come un uomo tranquillo ed estremamente pacato.
All'origine dell'individuazione del trentenne un messaggino per combinare un incontro in pizzeria: lo avrebbe inviato Riano, l’acquirente dell’appartamento della famiglia Simeone.
Titti, la donna uccisa sabato, lo ha mostrato poche ore prima di morire all’amica del cuore, una vicina di casa che ieri ne ha parlato a lungo con gli inquirenti. Quindi l’ultimo appuntamento della coppia non sarebbe stato con un gruppo di amici. Ma non è detto che al ristorante i due siano veramente arrivati. L’assassino potrebbe averli intercettati prima, o all’ultimo momento ci potrebbe essere stato un cambiamento di programma.
Movente del delitto questioni finanziarie legate alla compravendita dell'appartamento delle vittime.
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