Hassan Rohani |
Israele repinge l'accordo - Il Consiglio di Difesa di Israele ha respinto "in maniera compatta" l'intesa raggiunta tra il 5+1 e l'Iran sul nucleare. E' quanto si legge in un comunicato pubblicato al termine della riunione di tre ore convocata dal premier Benjamin Netanyahu. Il quale ha quindi fatto sapere che "Israele chiede che ogni accordo finale con l'Iran includa un chiaro e non ambiguo riconoscimento del diritto di Israele di esistere". "Qualcuno - ha aggiunto il premier israeliano - ora dice che la sola alternativa a questo cattivo accordo è la guerra. Ma c'è un'altra via: restare saldi e aumentare la pressione sull'Iran fino a che sia raggiunto un buono compromesso". Netanyahu spiega infatti che "l'accordo non ferma un singolo impianto nucleare in Iran, non distrugge una sola centrifuga e non fermerà lo sviluppo e la ricerca sulle centrifughe avanzate. Al contrario, legittima l'illegale programma nucleare". E quindi sottolinea che "la sopravvivenza di Israele non è negoziabile. Israele non accetta un accordo che consente a un paese che vuole annientarci di sviluppare armi nucleari". E solo due giorni fa "nel mezzo dei negoziati di Losanna il comandante della forze di sicurezza Basij in Iran ha detto che 'la distruzione di Israele non è negoziabile'".
Forte allarmismo anche su quasi tutta la stampa israeliana: "L'accordo con l'Iran è un errore storico", si legge su Israel ha-Yom, giornale filo-governativo.
Obama: "Il mondo ora è un posto più sicuro" - Mentre per Netanyahu l'accordo mina la sicurezza di Israele, per Barack Obama l'intesa raggiunta "impedirà a Teheran di ottenere l'arma nucleare. Con accordo finale il mondo sarà più sicuro".
Mosca: "Accordo riconosce diritto a nucleare pacifico" - Mosca saluta l'intesa sostenendo che l'accordo politico include il principio formulato dal presidente russo Vladimir Putin, ossia "il riconoscimento al diritto incondizionato dell'Iran a perseguire un programma nucleare pacifico, incluso l'arricchimento dell'uranio, il controllo internazionale su questo programma e la revoca di tutte le sanzioni contro Teheran". Lo si legge nel sito del ministero degli esteri russo.
Il nodo del ritiro delle sanzioni - La delicata questione del calendario del ritiro delle sanzioni all'Iran "non è ancora assolutamente risolta", ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius. Il capo della diplomazia di Parigi ha ammesso che la questione "è un punto ancora molto complicato": "gli iraniani - ha spiegato - vogliono che siano tolte tutte e subito. Noi diciamo loro: bisogna togliere le sanzioni via via che voi rispetterete gli impegni e se non li rispettate, ovviamente si tornerebbe alla situazione precedente. Su questo, ancora non c'è un accordo".
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