ROMA - Non basta individuare solo gli sprechi da tagliare: l'ultima fase della Spending Review ''una volta che ci sono stati gli stimoli, deve prevedere controlli e sanzioni''. E' una delle indicazioni del commissario alla Spending Review, Carlo Cottarelli durante il suo intervento al Forum Ambrosetti.
Cottarelli ha fatto anche alcuni esempi. Ha parlato del meccanismo di acquisti della P.a che impone a Regioni e Comuni di fare acquisti in base alle aste realizzate dalla Consip che non prevedeva controlli sulla reale applicazione delle norme da parte degli enti territoriali. ''Abbiamo mandato 200 lettere per chiedere un rendiconto - ha detto - Ma i Comuni non devono prenderle come se dubitiamo di quello che hanno realizzato''.
''Il processo di revisione della spesa pubblica sta riguardando più paesi perché la globalizzazione impone che la tassazione non possa essere più alta''. Cottarelli ha spiegato che quindi non c'e' alternativa al processo di spending. Anche se non ha nascosto che ''non sarà un processo facile''.
''La spending review non è una corsa sprint e nemmeno una maratona, piuttosto è una corsa a staffetta''. In pratica richiede interventi, uno dopo l'altro, che non guardino all'immediato ma nemmeno a tempi infiniti.
Poi prendendo ad esempio processi attivati che poi si bloccano: ''Bisogna cercare di non creare colli di bottiglia'' con l'approvazione di troppi provvedimenti, tanto che poi ci si trova nella difficoltà di attuarli, ha spiegato Cottarelli.
''Tagli per 20 miliardi? Io credo sia possibile farli visto che si parte da una base di spesa primaria di 700 miliardi''. ''Anzi - ha aggiunto Cottarelli - bisogna andare ben oltre, guardare oltre il 2015. In questo contesto i 1.000 giorni sono tempo giusto''.
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