BOLOGNA - Dalla festa dell'Unità di Bologna, il presidente del Consiglio Matteo Renzi torna sul tema degli 80 euro. Per dire che "finora i tecnici ci hanno detto che è finita la luna di miele. A noi porta bene ma una parte di esperti del Paese, cresciuta all'ombra della prima Repubblica, incapace per 20 anni di leggere Berlusconi, non ha anticipato la crisi e ora ci spiega che gli 80 euro sono un errore. Ma non accettiamo lezioni".
Bisogna invece, secondo Renzi, "lavorare al posto di lamentarci. Basta gufi, cambiamo le cose con lo spirito dei nostri nonni e la fantasia dei giovani. Un segretario, un premier da solo non può fare niente, serve una scommessa su di noi perché in ballo non c'è il mio destino ma il Paese. E io non mollo".
Il premier ha quindi parlato del Pd, commentando il risultato raggiunto alle elezioni europee e spiegando che "non sono le perle che fanno la collana, è il filo. E il filo siete voi: il più grande partito in Europa, considerato uno speranza in tutta Europa, deve lasciarci i brividi, deve darci una responsabilità, insieme dobbiamo cambiare l'Europa, questo tipo di Europa la possiamo fare soltanto se il Pd fa il suo mestiere".
"Ora - ha proseguito - dobbiamo chiedere conto della promessa di Juncker sul piano di 300 miliardi e noi chiederemo di essere molto puntuale. Noi i soldi sappiamo dove metterli: nell'edilizia scolastica, nella banda larga e nelle opere contro il dissesto. Noi sappiamo dove metterli ma devono essere investimenti slegati dalla cultura del rigore del patto di stabilità. il governo verificherà anche che i soldi dati dalla Bce alle banche agevolino veramente le imprese". In ogni caso, ha ricordato il presidente del Consiglio, "la salvezza dell'Italia è solo nelle nostre mani non nell'Unione europea come qualcuno dice piagnucolando".
In merito alle riforme, il premier sostiene poi che non siano "come ha sostenuto qualcuno, inutili, insignificanti, anzi uno scandalo. Noi portiamo avanti, sia pure con modifiche, la legge elettorale e la riforma costituzionale, dimostriamo che la politica sa decidere". nello specifico, sulla riforma della scuola "abbiamo detto mai più precari e supplenti ma anche che gli scatti non siano solo sull'anzianità ma sulla base della qualità del lavoro. Il merito è di sinistra, la qualità è di sinistra, il talento è di sinistra. Io voglio stare dalla parte dell'uguaglianza, non dell'egualitarismo".
Infine, Renzi ha parlato del fenomeno immigratorio, dicendo che "stanotte nel canale di Sicilia è nata una bimba salvata dall'impegno italiano come tante altre vite. Dire che c'è spazio per la politica vuol dire che l'Europa non è solo regolamenti e vincoli di bilancio e poi dimenticare cosa accade nei nostri mari. Vuol dire che ci vuole la politica, fare alleanze in Ue perché l'Ue si occupi di immigrazione".
Nonostante il clima estivo, Renzi e gli altri leader socialisti europei, a pranzo alla Festa dell'Unità di Bologna, non hanno rinunciato al vero must della cucina bolognese: come aveva annunciato il premier in mattinata il nuovo patto sull'Europa è stato siglato davanti ad un piatto di tortellini in brodo. Renzi, Manuel Valls, Pedro Sanchez, Hakim Post e Diederik Samson, attovagliati al ristorante 'Bertoldo' insieme ai ministri Madia, Pinotti, Mogherini, al sottosegretario Sandro Gozi, al vicesegretario del Pd Debora Serracchiani e al presidente del partito Matteo Orfini, hanno pranzato con un antipasto di salumi (pancetta, crudo 24 mesi, parmigiano reggiano e ciccioli), tortellini in brodo ed una grigliata mista. Menu, insomma, che più emiliano non si può. Il tutto cucinato e servito dai volontari dei circoli del Pd della provincia che gestiscono questo e gli altri ristoranti della festa.
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