RIYAD (Arabia Saudita) - Quattro nuovi casi di Coronavirus sono stati registrati in Arabia Saudita, dove il virus ha già causato 15 morti: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Riyadh, precisando che uno dei pazienti è già stato dimesso mentre gli altri tre sono in terapia.
Sale così a 28 il numero di pazienti sauditi affetti dal virus, simile a quello della Sars: secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità a livello mondiale i casi accertati sono 38, con 18 decessi.
In Francia intanto si aggravano le condizioni di salute di uno dei tre pazienti ricoverati dopo aver contratto il virus. Un uomo è stato sottoposto ad "assistenza respiratoria ventilata" all'ospedale di Lille in ragione di "un peggioramento dell'attività respiratoria". "Le sue condizioni di salute non si sono ancora stabilizzate". La notizia è arrivata proprio quando l'Organizzazione Mondiale per la Sanità ha confermato che il contagio tra persone "a stretto contatto" è possibile.
Le condizioni di un altro paziente ricoverato a Lille restano "stabili e serie", ha reso noto il centro, sottolineando che "nessun segno di miglioramento è stato constatato dai medici". Il secondo caso di contagio confermato domenica in Francia ha rafforzato il timore di un contagio tra persone a "stretto contatto", spingendo l'Oms a lanciare l'allarme. Il secondo paziente francese colpito dal virus è infatti un uomo ricoverato nella stessa stanza della prima vittima.
Dal 2012 sono stati 34 i casi confermati in Europa e Medio Oriente, di cui 18 letali, secondo un recente bilancio dell'Oms. L'Arabia Saudita domenica ha riferito di 15 decessi su 24 casi accertati dal settembre 2012, annunciando di aver chiesto la collaborazione di esperti di Stati Uniti, Canada e Oms. "Dopo aver studiato i casi delle persone malate, sono emersi segnali di una trasmissione a stretto contatto - ha dichiarato il ministro saudita Abdullah Al-Rabeeah - tuttavia, le modalità di contagio e la fonte del virus rimangono ancora sconosciuti".
"La principale preoccupazione mondiale riguarda la possibilità che questo nuovo virus si diffonda - si legge nella nota diffusa ieri dall'Oms - a preoccupare maggiormente è il fatto che diversi casi osservati in più Paesi supportano sempre più l'ipotesi che quando c'è stretto contatto, questo nuovo coronavirus può trasmettersi da persona a persona". Tuttavia, ha tenuto a precisare il vicedirettore dell'organizzazione Keiji Fukuda, "questo contagio da persona a persona è rimasto limitato a un piccolo numero di casi e, finora, non c'è prova della capacità di questo virus di essere in grado di causare un contagio più vasto delle comunità".
Il coronavirus appartiene alla stessa famiglia di virus della Sars, la polmonite atipica che 10 anni fa uccise circa 800 persone in Asia.
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