ROMA - "Dobbiamo iniziare le riforme strutturali". Lo ha detto il premier, Enrico Letta, intervenendo al Senato. "Non si può cominciare oggi un percorso dai tempi indefiniti. Servono tempi certi, 18 mesi per me sono un tempo giusto", ha spiegato Letta che ha parlato anche della Costituzione. "E' la più bella, ma nonostante abbia retto bene - sottolinea - dobbiamo cambiarla oggi rispetto alle esigenze della nostra società".
Nei prossimi 18 mesi "deve terminare un percorso di riforme complesso - lo sappiamo tutti - che però devono trovare una forte determinazione da parte nostra per fare bene e fare presto e far funzionare le istituzioni con un nuovo passo e una democrazia rinvigorita". Aggiunge il premier, Enrico Letta. "Questa può essere la legislatura costituente, finalmente. Quella di oggi - dichiara - è una occasione da cogliere fino in fondo", dopo tutte quelle perse in molti anni sul fronte delle riforme.
Le riforme istituzionali sono una delle "più importanti riforme strutturali che l'Italia può fare" perché attualmente il Paese "non ha istituzioni che lo rendono capace di decidere", ed essere "capaci di decidere è il primo tema all'ordine del giorno". Per Letta abbiamo bisogno di "istituzioni che decidono più rapidamente per rendere il nostro Paese in grado di decidere, rafforzando la qualità della nostra democrazia che ha visto i nostri cittadini dare giudizi severi anche a noi".
"Questa riforma va fatta non contro" qualcuno "ma insieme". "La legge elettorale va cambiata, sarà parte fondamentale del processo di riforme perché l'attuale legge non è giusta per le esigenze. Va cambiata ma sappiamo che dobbiamo far sì che sia un percorso fatto insieme con larga condivisione". Dopo aver sottolineato come l'astensionismo alle comunali sia stato un "drammatico campanello allarme", segno di un "drammatico distacco dalla politica", Letta rimarca come vada "ridata credibilità alla politica". A partire dalla riforma dei vecchi regolamenti parlamentari, già iniziata dal senatore Schifani. Un obiettivo per Letta "alla portata di tutti noi".
Letta ribadisce la centralità del Parlamento nel percorso di riforme istituzionali. "Ritengo fondamentale che lo sforzo della commissione di saggi" per le riforme agevoli il lavoro del Parlamento senza "sovrapposizioni" e senza "mortificare lavoro" di deputati e senatori, dichiara.
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