venerdì 31 maggio 2013

Caso Ruby: il pm chiede 7 anni per Fede, Mora e per la Minetti

MILANO - Sette anni di carcere sono stati chiesti dalla Procura di Milano per Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, imputati nel processo per il caso Ruby di favoreggiamento e induzione della prostituzione anche minorile.
Chiesta anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e da qualunque incarico in servizi pubblici o privati che ha a che fare con minori. Il procuratore aggiunto Piero Forno ha parlato di ''ambiente orgiastico'' e ha paragonato le feste ad Arcore a una ''orgia bacchica''.
"Gli imputati sapevano che Ruby era minorenne". Lo ha detto il pm Antonio Sangermano nella sua requisitoria al processoi. "Ruby - ha aggiunto - ha tentato una impresa ragguardevole, screditando se stessa", ma la sua colpa "è di essere immatura e vulnerabile".
Emilio Fede fu colui che "portò ad Arcore" Ruby e "da quel momento in poi, Mora ebbe il compito di prendersene cura". Sangermano ha sostenuto che ci fu "un abbraccio mortale di Mora nei confronti della minore, Mora per proteggere e tutelare la ragazza per conto di Berlusconi mise in piedi un apparato militare per 'salvare il soldato Ryan' e fece da sentinella". 
Emilio Fede e Lele Mora, come "due sodali", "saggiavano la gradevolezza delle ragazze, facevano l'esamino per vedere se avevano anche una capacità socio-relazionale e poi le immettevano nel circuito delle serate ad Arcore, un circuito a cui non è sfuggita nemmeno Ruby". Secondo il pm Fede e Mora, assieme a Nicole Minetti, "hanno concorso all'intrusione di Ruby nel circuito". Fede e Mora, nel selezionare le ragazze da ''immettere nel circuito prostitutivo delle serate di Arcore'' erano come ''assaggiatori di vini pregiati''. I due imputati misuravano la ''gradevolezza estetica'' delle ragazze da portare nella residenza di Silvio Berlusconi.
 "Ad altre sedi democratiche spettano i giudizi su Silvio Berlusconi, la vicenda di quest'uomo la giudicheranno le urne e la storia, qua si tratteranno i profili comportamentali in relazione alla valenza probatoria in questo processo", ha detto Sangermano.
L'ex consigliera della Regione Lombardia, Nicole Minetti, non solo avrebbe fatto da intermediaria per il reclutamento delle donne ad Arcore, ma avrebbe anche partecipato, compiendo "atti sessuali retribuiti". Lo ha affermato il pm nella sua requisitoria.

Nessun commento: