SAN COSTANTINO CALABRO (Vibo Valentia) - Ines Romano, insegnante di una scuola dell'infanzia di San Costantino Calabro, nel Vibonese, è arrestata e posta ai domiciliari dai carabinieri. Alla donna viene contestato il reato di maltrattamento di minori. I maltrattamenti sono stati ripresi dalle videocamere fatte installare nella scuola dalla Procura vibonese che ha coordinato le indagini. La donna dava schiaffi, calci e spinte ai bambini dell'asilo che le erano affidati.
L'inchiesta è partita tre mesi fa dopo alcune segnalazioni. I carabinieri di Pizzo e della Compagnia di Vibo Valentia hanno sistemato nell'istituto alcune videocamere e grazie alle riprese audio-video, gli investigatori hanno avuto conferma dei maltrattamenti che avvenivano ai danni dei bambini dell'asilo. Dalle immagini, secondo quanto si è appreso, si vede l'insegnate che colpisce i piccoli con schiaffi, calci, spinte e li strattona.
Dopo avere ricevuto il rapporto dei carabinieri, il sostituto procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Gabriella Di Lauro, ha chiesto ed ottenuto dal gip l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Ines Romano. Secondo quanto si è appreso, altre persone sono indagate in stato di libertà nell'ambito della stessa indagine. Un'altra docente è stata infatti denunciata: la sua posizione è ancora al vaglio dei magistrati della Procura della Repubblica di Vibo. Secondo quanto si è appreso, la sua condotta sarebbe più sfumata rispetto a quella della collega che è stata arrestata.
La visione dei filmati realizzati nella scuola dell'infanzia comunale di San Costantino Calabro ''restituisce un quadro oltremodo eloquente della rigidità, autoritarismo ed aggressività connotanti la quotidiana relazione dell'indagata'' con i piccoli a lei affidati. Lo scrive il gip di Vibo Valentia nell'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa nei confronti dell'insegnante. La docente, secondo il gip, ''sia che si trovi a gestire situazioni di obiettivo disturbo alle attività didattiche, sia che espleti la normale mansione di controllo, è solita fronteggiarle ricorrendo sistematicamente, quotidianamente e reiteratamente sempre alla reazione violenta fisica o verbale e che va dalle leggere spinte, agli schiaffetti, alla minaccia di schiaffi, agli inseguimenti intorno ai banchi, al riposizionamento violento sulla sedia''.
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