mercoledì 19 dicembre 2012

Quattro liste per Monti. Berlusconi: Fini e Casini “orridissimi”, mi presento, decade l’offerta al premier


ROMA - I movimenti al centro  - riportano le indiscrezioni dei quotidiani - prevedono una federazione di liste per Monti ormai definita: quattro listoni tra cui Udc e Fli, Montezemolo e i transfughi del Pdl. Oggi l'ex presidente della Ferrari dovrebbe annunciare infatti la lista di Italia Futura.
Ieri sera a Porta a Porta Inizialmente Berlusconi aveva spiegato che "se Monti sciogliesse il dubbio e dicesse di essere disposto a fare il candidato premier di tutti i moderati io farei un passo indietro da candidato premier e sarei felicissimo. Lui avrebbe sotto di sé un Pdl che è sempre stato leale al governo tecnico e non gli ha mai votato contro". Successivamente, però, si è corretto: "Dopo quello che ha detto Casini si mette fine a questa possibilità. Non credo che a Monti convenga mettersi in un partito con Casini e Montezemolo, passerebbe da deus ex machina a piccolo protagonista della Repubblica". E ha definito Casini e Fini “orridissimi”.
 "Punto al 40%, avendo una montagna di argomenti” - ha aggiunto -  spiegando che in Italia “non c'è alternativa alla mia proposta". 
"Già con la mia apparizione il mio partito è salito di 4 punti" ha affermato Silvio Berlusconi, spiegando che "ho molto da recuperare" in merito alle presenze in tv. "Da quando non mi sono presentato al pubblico noi abbiamo avuto un degrado nel consenso che ci ha allontanato molto dai numeri della sinistra - ha aggiunto - Ho ritenuto di tornare in base a sondaggi e focus secondo la cui indicazione io sarei in grado di far avere un numero di consensi più alto".
Berlusconi è quindi tornato a parlare del rischio che l'Italia possa uscire dall'euro qualora la Bce non "faccia la vera banca" con l'eventualità di "poter stampare moneta". "Se non si cambia linea economica in Europa e non si danno più poteri alla Bce - avverte Berlusconi - saremo costretti, sfortunatamente, a uscire dall'euro e tornare alla nostra moneta per essere competitivi con i prodotti tedeschi".
Nessuna "tensione" o "frattura" tra il presidente della Repubblica e il premier Monti. Lo precisa lo stesso capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in una lettera inviata a "La Stampa" in cui sottolinea che la "temperatura dei colloqui" svoltisi in queste settimane non è affatto "gelida". Napolitano chiarisce tra l'altro che ogni decisione relativa al nuovo governo "nascerà dalle consultazioni post-elettorali con tutti i partiti".

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