ROMA - Anche se si va verso lo scioglimento delle Camere "con una lieve anticipazione rispetto alla scadenza naturale", "brusca è stata di certo l'accelerazione impressa" dall'annuncio delle dimissioni del premier Mario Monti. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlando al Quirinale. Per la fine del governo il Capo dello Stato ha espresso il suo "rammarico" e la sua "preoccupazione".
Il Capo dello Stato, nel saluto alle alte cariche dello Stato, ha poi ribadito: "Avevo rivolto un invito ad una costruttiva conclusione della legislatura nella convinzione del grande e decisivo valore per l'Italia della continuità e stabilità, spesso trascurato nella storia repubblicana". Per le riforme istituzionali, ha aggiunto, "è stata un'altra legislatura perduta. Mio malgrado toccherà a me dare l'incarico al nuovo governo" visto che la legislatura si è interrotta in anticipo.
Napolitano ha quindi affrontato il nodo della mancata riforma della legge elettorale. "E' stato grave fallire la prova", ha detto, nonostante il "forte, motivato e tenace richiamo" arrivato da più parti. La causa, ha chiarito, è da ricercare nelle "peggiori logiche conflittuali dei partiti" e che "nessuno potrà fare a meno di darne conto ai cittadini".
Napolitano ha anche affermato: "Serve una nuova stagione di rigore e un nuovo slancio di laboriosità e unità". Per il Presidente della Repubblica "serve un lavoro di lunga lena" e i "prossimi 5 anni sono un tempo congruo per il cambiamento e le riforme che servono all'Italia". E' necessario, ha aggiunto, "il più netto e forte impegno a promuovere crescita e occupazione, che viene sollecitato dall'Italia come da altri Stati membri dell'Ue".
Nessun commento:
Posta un commento