ROMA - Il presidente del Consiglio Mario Monti è stato intervistato poco fa a Uno Mattina. Ecco alcune delle sue affermazioni:
ITALIA ED EUROPA “In Italia negli anni scorsi lo spirito e la regola dell’appartenza all’Europa era trascurata e la situazione economica era di converso ytrascurata. Oggi possiamo ritenere di aver fatto un grossissimo passo avanti che però ha avuto un grande costo e non c’è stata crescita. Vorrei però sapere come potevamo salvare l’Italia e contemporaneamente farla crescere in fretta. Si poteva farlo ma bisognava pensarci prima, dovevano farlo i governi precedenti quando non c'era in più anche da curarsi dalla crisi. Nei mercati ci sono infiniti soggetti grandi e piccoli che cercano di fare i loro interessi, spesso senza scrupoli, ma non ci sono complotti di forze occulte”.
IL PRECIPIZIO “Ho evitato che l’Italia cadesse nel precIpizio e altri l’avrebbero facilmente conquistata. Ho coinvinto tutti che la situazione italiana era il riflesso anche delle difficoltà dell’Eurozona. Abbiamo conquistato le scudo anti spread, perché si è riconosciuto che se c’erano spread così alti, c’era un problema più generale, non solo italiano”
LE DUE VELOCITA’ “Le due velocità dei Paesi ci sono, ma dal punto di vista economico sono anche soluzioni variabili: dieci anni fa il grande malato d’Europa era la Germania. L’Europa ha spazio pee aiutare e aiutarsi, ma sono pericolosissimi gli stereotipi tipo quelli sulle nazioni del nord e del sud. Mi fanno arrabbiare.”
POPULISMI - “Il populismo c’è in quasi tutta Europa. Da noi ci sono state manifestazioni di secessionismo e d’altro canto ogni periodo elettorale ha dato luogo alla tendenza di ipersemplificare le cose per conquistare i cittadini, invece di prospettare un futuro logico e non promettere ciò che non può essere mantenuto. ci vuole autodisciplina per trattare i cittadini non come sciocchi, ma come cittadini maturi”.
LO SPREAD “Lo spread mi preoccupa, ma va preso con sangue freddo. Spero che i mercati constateranno che un governo qui da noi c’è e continua a lavorare. Dello spread non si deve fare un totem. Mio nipote era a casa nel pomeriggio e ha visto al telegiornale che si parlava di spread. E ha detto 'mamma, ma spread sono io'. Perché all'asilo lo chiamano 'Spread'. Le colpe dei nonni ricadono sui nipoti"
IL FUTURO “Non capisco perché ci deve interesse per il futuro di una persona anziana come me. La politica è soprattutto cultura, qualunque veste mi tocchi in futuro, continuerò a farlo in quest’ottica. E tutto il resto verrà...”.
Nessun commento:
Posta un commento