La bomba era stata posta su un muretto, all'altezza dell'ingresso secondario dell'istituto ed era formata da tre bombole di gas e comandata probabilmente da un timer. Nei giorni scorsi c'era stati arresti tra le file della sacra corona unita e un attentato al responsabile della locale associazione antiraket
BRINDISI - Un'esplosione causata da un ordigno davanti all'Istituto professionale per i servizi sociali 'Morvillo-Falcone' ha provocato la morte di una studentessa sedicenne e un'altra è morente all'ospedale (smentita poco fa la notizia del suo decesso); altri ragazzi sono rimasti feriti. Le giovani erano giunte in ospedale in gravissime condizioni e sono decedute mentre le stavano operando.
Melissa Bassi, una delle due vittime (foto da Facebook) |
Veronica Cadodieci, gravissima all'ospedale (facebook) |
Il muretto della scuola dove è esploso il micidiale ordigno |
Dei feriti, due soli hanno ferite di lieve entità e se la dovrebbero cavare con poco. Gli altri tre avrebbero riportato ustioni del 40%, e uno di loro avrebbe subito fratture e gravissimi danni agli arti inferiori.
La ragazza morta si chiamava Melissa Bassi, aveva 16 anni ed era nata a Mesagne così come la coetanea Veronica Capodieci, gravissima e la cui sorella è rimasta ferita nell'esplosione. Inutilr un disperato intervento chirurgico al quale era stata sottoposta
L’ordigno era composto da tre bombole di gas, probabilmente collegate ad un timer e collocate su un muretto vicino ad un cancello secondario della scuola che è dedicata ai coniugi Falcone, uccisi dalla mafia. La bomba era probabilmente posizionata sotto ad un cartellone pubblicitario davanti all'ingresso secondario della scuola su un muretto, oppure dentro un cassonetto "stranamente spostato vicino all'ingresso". Inquietante la scelta dell'obiettivo, (la scuola che porta, come si è appena detto, il nome del giudice Falcone e di sua moglie uccisi dalla mafia), e la giornata (oggi) che è proprio quella dedicata alla lotta alla mafia. In città era prevista una tappa della carovana della legalità.
L'esplosione ha coinvolto le studentesse che erano appena scese da un autobus urbano e stavano raggiungendo l'edificio scolastico. Un particolare questo che fa ritenere agli investigatori che l'ordigno avesse come obiettivo l'istituto stesso. L'ordigno e' esploso questa mattina intorno alle 7,45-7,50 in via Galanti, non lontano dal tribunale ed era di notevolissima potenza.
L'esplosione ha coinvolto le studentesse che erano appena scese da un autobus urbano e stavano raggiungendo l'edificio scolastico. Un particolare questo che fa ritenere agli investigatori che l'ordigno avesse come obiettivo l'istituto stesso. L'ordigno e' esploso questa mattina intorno alle 7,45-7,50 in via Galanti, non lontano dal tribunale ed era di notevolissima potenza.
A Brindisi stanno arrivando sia gli uomini del Ros dei carabinieri sia quelli del Servizio centrale operativo della polizia.
Il luogo del tragico attentato |
La prima ipotesi: una vendetta della sacra corona unita per 16 arrestati a Mesagne
L'ordigno potrebbe essere collegato a una serie di episodi avvenuti nella zona nei giorni scorsi. E’ una delle ipotesi che si sta facendo strada tra gli investigatori che stanno cercando di capire la matrice dell’esplosione. Tra gli episodi all’attenzione degli investigatori c'è, innanzitutto, un attentato avvenuto nella notte tra il 1° e il 2 maggio a Mesagne (Brindisi) ai danni del presidente della locale associazione antiracket, Fabio Marini. L’auto di Marini venne completamente distrutta da un ordigno e ora gli investigatori vogliono capire se ci sono similitudini tra quell'ordigno e le bombole di gas esplose davanti alla scuola.
Qualche giorno dopo, la notte tra l’8 e il 9 di maggio, sempre a Mesagne, un’operazione della polizia ha portato all’ arresto di 16 persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere con finalità mafiose, droga ed estorsione. Un’ operazione contro esponenti della sacra corona unita e che si è in parte anche basata sulle dichiarazioni di un pentito. Gli investigatori vogliono quindi capire se vi possa essere un collegamento.
Intanto tutte le scuole brindisine sono state fatte evacuare per misura precauzionale.
Qualche giorno dopo, la notte tra l’8 e il 9 di maggio, sempre a Mesagne, un’operazione della polizia ha portato all’ arresto di 16 persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere con finalità mafiose, droga ed estorsione. Un’ operazione contro esponenti della sacra corona unita e che si è in parte anche basata sulle dichiarazioni di un pentito. Gli investigatori vogliono quindi capire se vi possa essere un collegamento.
Intanto tutte le scuole brindisine sono state fatte evacuare per misura precauzionale.
Lo sgomento delle alte cariche dello stato
ROMA - Napolitano sta seguendo gli sviluppi delle indagini con apprensione e partecipe vicinanza ai familiari della vittima, ai feriti e all'intera collettività brindisina. Il ministro Cancellieri segue personalmente la vicenda, in contatto con il prefetto. Nel capoluogo pugliese è in arrivo il vicecapo della Polizia Francesco Cirillo, insieme agli investigatori di polizia e carabinieri, che insieme ai magistrati, faranno un primo punto sul caso. Lunedì il ministro sarà a Brindisi con i vertici delle forze di polizia ed i magistrati per una riunione del Comitato nazionale dell'ordine e della sicurezza. Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo si recherà sul luogo dell'esplosione. Anche il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola si sta recando sul luogo e con l'assessore regionale alla Protezione Civile, Fabiano Amati si recheranno a incontrare i feriti. L'ex ministro della Pubblica istruzione, Beppe Fioroni, sollecita "una risposta coesa nella lotta al terrore" dopo "l'atto ignobile" dell'attentato davanti alla scuola di Brindisi.
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