ROMA - La tomba di Enrico De Pedis e' stata aperta a Roma, nella basilica di S. Apollinare. La bara e' stata portata nel cortile interno all'edificio.
Nella chiesa Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela Orlandi la ragazza scomparsa in circostanza mai chiarite nel giugno dell'83, e il suo avvocato. La Procura di Roma sospetta che il boss della Magliana, ucciso nel febbraio del '90, abbia avuto avuto un ruolo nel rapimento della 15enne figlia di un dipendente del Vaticano. Presenti sul posto anche gli avvocati di Carla Di Giovanni, la vedova De Pedis, il procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo, il pubblico ministero, Simona Maisto, il capo della Squadra Mobile di Roma, Vittorio Rizzi, e gli agenti della Polizia Scientifica. L'apertura e' stata disposta nell'ambito dell'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. "Speriamo si faccia finalmente chiarezza" ha detto Pietro Orlandi, prima di entrare nella Basilica di Sant'Apollinare."E' l'inizio - ha detto ai giornalisti - di una collaborazione tra la magistratura italiana e il Vaticano".
"Non credo nella pista della Banda della Magliana". Cosi' un cugino di Emanuela Orlandi, Pasquale Lorusso. "Poco fa ho sentito la mamma di Emanuela - ha detto Lorusso - non se l'e' sentita di venire qua stamattina, anche se voleva venire. Quando ho saputo della scomparsa di mia cugina inizialmente ho pensato ad una scappatella amorosa, non avrei mai immaginato tutto quello che poi e' emerso. Spero che dalla giornata di oggi possa venire fuori un pezzo di verita'".
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