ROMA - Famiglie italiane più povere rispetto a 20 anni fa, con un potere di acquisto pro capite in calo e inferiore del 4% rispetto al 1992. Lo rileva l'Istat nel Rapporto annuale 2012. "Complessivamente - si sottolinea - dall'inizio della crisi economica, dal 2008, le famiglie hanno visto crescere del 2,1% il reddito disponibile con una riduzione del potere di acquisto di circa il 5%.
Al Sud sono povere 23 famiglie su 100, al Nord 4,9. E dunque il 67% delle famiglie e il 68,2% delle persone povere risiedono nel Mezzogiorno.
Gli occupati in Italia sono aumentati tra il 1995 e il 2011 di 1,66 milioni di unità (+7,8%) ma la crescita si è concentrata nel Centro Nord mentre il Sud ha fatto un passo indietro (da 6,4 a 6,2 milioni di lavoratori). Nello stesso periodo l'occupazione nei paesi Ue15 è aumentata di 24,7 milioni di unità (+16,6%).
Tra il 1993 e il 2011 gli occupati maschi sono scesi di 40.000 unità mentre le occupate sono passate da 7,6 a 9,3 milioni (1,5 mln in più nel Centro Nord, 196.000 al Sud).
Le prospettive dell'Ocse: per l'Italia forse alcune misure di bilancio supplementari
Le prospettive dell'Ocse: per l'Italia forse alcune misure di bilancio supplementari
PARIGI - L'economia italiana è in recessione a causa della debolezza generale dell'economia europea e per le conseguenze immediate delle misure di consolidamento fiscale. Il declino "proseguirà probabilmente anche nel corso dell'anno prossimo" mentre la ripresa potrebbe partire "verso la fine del 2013".
In Italia la recessione potrebbe richiedere ''l'adozione di alcune misure di bilancio supplementari'': è quanto si legge nella parte dedicata all'Italia delle prospettive economiche dell'Ocse 2012, presentate oggi a Parigi In Italia il prodotto interno lordo calerà dell'1,7% nel 2012 e dello 0,4% nel 2013.
''La crisi nell'eurozona e' diventata piu' seria recentemente, e resta la piu' importante fonte di rischio per l'economia globale''. Nel 2012 il Pil dell'eurozona si contrarra' dello 0,1%. In particolare, il Pil sara' stabile nel 1/o trimestre, subira' un calo dello 0,3% nel 2/o e tornera' a crescere nel 3/o e 4/o, rispettivamente dello 0,3% e 0,7%.
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