Roma, 9 dic. - "Con la manovra l'Italia ha fatto la sua parte nella soluzione di una crisi dell'Eurozona che non era certo di responsabilita' solo italiana. Questo ha consentito all'Italia di affrontare con maggiore serenita' e di dare un contributo attivo le giornate di oggi per avviare a soluzione sistemica la crisi dell'Eurozona". Lo ha detto il premier Mario Monti alla fine del Consiglio europeo che ha sancito l'accordo tra i 26 Paesi dell'Europa sui vincoli di bilancio.
"Abbiamo preso decisioni di vasta portata", ha affermato il presidente del Consiglio citando "la credibilita'" che acquisiscono i Paesi dell'Eurozona ponendo 'paletti' sul bilancio" e "il potere di fuoco per quanto riguarda la prevenzione di contagi rispetto ai Paesi dell'Eurozona".
"Si sono chiarite meglio le regole del 'fiscal compact', c'e' stato quasi un accordo costitutivo sul comportamento fiscale che non innova la disciplina gia' esistente". Monti fa il punto sui risultati del vertice di Bruxelles che ha sancito l'accordo dei 26 Paesi europei sulla questione dei vincoli di bilancio. "Avrei preferito - ricorda il premier - una impostazione totalmente comunitaria con una modifica di trattato che fosse a 27 Paesi. Questo non e' stato possibile, ho dedicato parecchio tempo per cercare di trovare vie di mediazione. Il Regno Unito manifestava l'esigenza di poter mostrare al proprio Parlamento di aver ottenuto alcune cose", ricorda il Professore riferendosi all'esclusione decisa da David Cameron, rispetto all'accordo trovato questa notte e al tentativo dell'Italia di insistere su Londra sul fatto che la Gran Bretagna e' sempre stata "una paladina" del mercato unico. "La discussione sul ruolo del mercato unico comunque ha lasciato qualche traccia positiva", ha spiegato il Capo dell'esecutivo. "Non si parla piu' solo di disciplina di bilancio ma anche di approfondimento del mercato", afferma Monti.
"Non lasciatevi trarre in inganno, gli eurobond non figurano nell'accordo, ma questo non significa che le trattative non vanno avanti". Mario Monti insiste sulla sua idea degli eurobond come strumento per far uscire l'Unione dalla crisi. "Alcuni Paesi avrebbero voluto sopprimere l'idea nella culla", ricorda il premier. "Io mi sono battuto: e' prevalsa l'idea che sarebbe incoerente che per una zona integrata che dichiara di voler fare passi verso una unione fiscale dichiarare di non volere uno strumento utilissimo come l'emissione in comune dei titoli pubblici", dice il presidente del Consiglio.
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