PADOVA - Due giovanissime hanno tentato il suicidio dopo aver subito una violenza sessuale da un tunisino dal quale avevano acquistato della droga. L'immigrato è stato fermato dai carabinieri che hanno, tra l'altro, salvato le due amiche dall'insano gesto. Il fatto è avvenuto alla periferia di Padova nei giorni scorsi ma solo ora, a operazione conclusa, si è saputa la notizia.
Probabilmente alle ragazzine il ricordo della violenza subita era apparso insostenibile. Così le due minori avevano deciso di togliersi la vita. Tutto è cominciato con il "diversivo" con cui le amiche avevano scelto di trascorrere il fine settimana. Volevano vincere la monotonia e "provare qualcosa di forte". Sono andate nei giardini dell'Arena di Padova, dove un tunisino le ha avvicinate. A lui le ragazzine hanno chiesto sostanze stupefacenti.
Lo spacciatore si è allontanato ed è ritornato con un involucro contenente della polvere bianca. Le due ragazze hanno provato la polvere in presenza del tunisino per "assaggiarne l'effetto". Subito dopo l'uomo le ha portate in una zona isolata del parco e ha iniziato a palpeggiarle nelle parti intime. Infine ha costretto la più giovane delle due ad avere con lui un rapporto sessuale non protetto.
Una volta finito l'effetto della droga e tornate lucide, le due minorenni sono state prese dalla sconforto e si sono nascoste in uno scolo di acque reflue lungo l'argine del fiume Piovego, all'altezza della Lega navale. Il ricordo della violenza appena subita deve essere sembrato tanto insostenibile alle due ragazzine da spingerle a tentare il suicidio tagliandosi le vene.
Fortunatamente i carabinieri dell'aliquota operativa del Norm della compagnia di Padova hanno trovato le due ragazze in tempo e, grazie al loro aiuto, sono riusciti a risalire all'aggressore. Al termine di un'indagine lampo hanno fermato un extracomunitario di origini tunisine, in Italia senza fissa dimora, per violenza sessuale aggravata e spaccio di sostanze stupefacenti.
Lo spacciatore si è allontanato ed è ritornato con un involucro contenente della polvere bianca. Le due ragazze hanno provato la polvere in presenza del tunisino per "assaggiarne l'effetto". Subito dopo l'uomo le ha portate in una zona isolata del parco e ha iniziato a palpeggiarle nelle parti intime. Infine ha costretto la più giovane delle due ad avere con lui un rapporto sessuale non protetto.
Una volta finito l'effetto della droga e tornate lucide, le due minorenni sono state prese dalla sconforto e si sono nascoste in uno scolo di acque reflue lungo l'argine del fiume Piovego, all'altezza della Lega navale. Il ricordo della violenza appena subita deve essere sembrato tanto insostenibile alle due ragazzine da spingerle a tentare il suicidio tagliandosi le vene.
Fortunatamente i carabinieri dell'aliquota operativa del Norm della compagnia di Padova hanno trovato le due ragazze in tempo e, grazie al loro aiuto, sono riusciti a risalire all'aggressore. Al termine di un'indagine lampo hanno fermato un extracomunitario di origini tunisine, in Italia senza fissa dimora, per violenza sessuale aggravata e spaccio di sostanze stupefacenti.
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