giovedì 17 novembre 2011

Oggi il premier Mario Monti in Senato. Alle 20.30 la fiducia. "Sacrifici ma con equità". Tornerà l'Ici sulla prima casa

ROMA - Prima prova per il neonato governo Monti, al Senato si vota la fiducia. Si prannuncia una giornata lunga per il neo-premier che farà le sue comunicazioni all'aula dalle 13 alle 13:30, ma che dovrà attendere le 21:30 per scoprire l'esito del voto del Senato. Secondo l'agenda stabilita dalla riunione dei capigruppo, Monti parlerà in aula dalle 13 alle 13:30. Poi, ha raccontato il vicecapogruppo dell'Idv, Fabio Giambrone, "ci sarà una sospensione di trenta minuti per consentire a Monti di recarsi alla Camera e consegnare e integrare il testo delle sue dichiarazioni".

Poi, dalle 14 alle 18, in Senato, ci sarà la discussione generale, e quindi, dalle 18:30, la replica del presidente del Consiglio. Alle 19, in diretta tv, dichiarazioni di voto e quindi, dalle 20:30, la chiama dei senatori, che dovrebbe concludersi con la fiducia attorno alle 21,30. Con la fiducia della Camera, venerdì, il governo entrerà poi nelle sue piene funzioni. Domani, invece, si ripete la trafila alla Camera, ma qui il voto inizierà alle 14.
Dalle misure urgenti per centrare il pareggio di bilancio nel 2013 alle grandi riforme: liberalizzazioni, privatizzazioni, mercato del lavoro, pensioni. Oggi dunque Mario Monti, premier e ministro ad interim dell'Economia, presenterà il suo programma  e toglierà il velo sulle misure in cantiere per placare la speculazione dei mercati, ma anche per rilanciare la crescita del Paese. Un'agenda dunque prevalentemente, almeno in questa prima delicatissima fase, economica. 
Il passaggio di consegne a Via XX Settembre tra l'ex ministro Giulio Tremonti e Monti c'é stato questa sera subito dopo il Consiglio dei ministri: un incontro cordiale, di circa mezz'ora, dietro la celebre scrivania di Quintino Sella. 


Punto di riferimento del programma economico del nuovo governo sarebbe la lettera inviata quest'estate dalla Bce al governo in cui si chiedevano misure drastiche e impopolari. 

E' atteso dunque l'annuncio di quei "sacrifici ma con equità" ai quali Monti avrebbe fatto riferimento già negli incontri con le parti sociali. La manovra aggiuntiva, che si aggiungerebbe ai due decreti estivi e alla legge di stabilità, e che sarebbe necessaria per centrare il pareggio di bilancio nel 2013, potrebbe aggirarsi intorno ai 20-25 miliardi di euro e dovrebbe prevedere nuovi tagli alla spesa ma anche nuove entrate. Al momento sembrerebbe più probabile un ritorno dell'Ici rispetto alla patrimoniale.

Ma sono già annunciate misure contro i "privilegi", ed è da immaginare che si metterà mano ai costi della politica. Poi le misure di rilancio, e il super-ministro allo Sviluppo e alle Infrastrutture, Corrado Passera, ha già annunciato le sue parole d'ordine: "sviluppo sostenibile e posti di lavoro". La spinta alle liberalizzazioni e alla concorrenza dovrebbe essere quindi il cavallo di battaglia per la crescita.

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