giovedì 17 novembre 2011

I disertori dell’esercito siriano attaccano una base dell’intelligence


DAMASCO - Esplosioni e spari hanno scosso la capitale siriana stamane poche ore dopo che disertori militari avevano colpito un complesso della intelligence del governo in un assalto che riflette la tensione in aumento nel Paese.
Le esplosioni avvengono mentre i  leader internazionali intensificano la pressione sul presidente Bashar al-Assad perché ponga fine alla violenza contro i manifestanti che, secondo le Nazioni Unite hanno causato 3.500 morti.
I disertori dell'esercito siriano del gruppo Free Sirian Army hanno detto di avere attaccato una base della intelligence aerea in Harasta e causato "potenti esplosioni dentro e intorno al complesso che lo hanno scosso le fondamenta."
L’intelligenza dell’aria si è fortemente impegnata negli otto mesi di repressione da parte del governo siriano contro i manifestanti, ha detto Andrew Tabler, un esperto presso l'Istituto di Washington per la Politica del Vicino Oriente.
L’attentato riflette la crescente sofisticazione dell'esercito siriano libero, secondo Tabler.
"Si apre una nuova era del conflitto", ha detto, aggiungendo che lo sviluppo rappresenta "una direzione cattiva" per il Paese. "Fino ad oggi, la maggior parte delle proteste sono state pacifiche".
Il gruppo della Free Sirian Army ha detto di aver attaccato diverse zone a Damasco per sventare attacchi del governo contro i civili.
Gruppi di opposizione hanno invitato le Nazioni Unite a imporre una no-fly zone, come ha fatto nel conflitto libico, per proteggere i manifestanti.
Comandanti dell'esercito hanno detto che la misura avrebbe permesso loro di stabilire una base operativa per lanciare una campagna per far cadere il regime di al-Assad.
La Lega araba, riunita a Rabat, in Marocco, ha detto  che Assad non ha tenuto fede alla sua promessa di ritirare le forze armate dalle aree popolate e consentire ai giornalisti e monitor libero accesso.
La Lega ha anche invitato gli Stati membri a ritirare i propri ambasciatori da Damasco, una decisione che sarà compito di ogni nazione.
In segno di crescente isolamento internazionale, la Francia ha ritirato il suo ambasciatore mercoledì, dopo gli attacchi alla sua ambasciata.

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