giovedì 21 novembre 2013

Renzi: la Cancellieri avrebbe fatto meglio ad andare a casa

ROMA - Non si smorzano le polemiche sulla fiducia ottenuta dal ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, e soprattutto sul ruolo che il premier Letta e il Pd ha avuto nella vicenda. Matteo Renzi attacca: "Io sono uno di quelli che crede che la Cancellieri abbia profondamente sbagliato, e avrebbe fatto meglio a andare a casa. Ma sono anche uno di quelli che crede giusto mandare a casa un governo intero se Letta mette la fiche personale".
"Il nuovo Pd non difenderà casi come questo" - "La sintesi perfetta sulla vicenda - riprende Renzi, intervistato a "UnoMattina" - l'ha fatta lo stesso ministro. Lei ha detto 'il vecchio Pd mi avrebbe difeso' e alla fine il Pd ha votato a favore. Il nuovo Pd credo che non difenderà più casi di questo genere, ma dipenderà da quello che accadrà l'8 dicembre". Già, perché il nodo primarie resta caldissimo. "Tanti - precisa il sindaco di Firenze - dicono che il risultato è già scritto. Ma non è scritto. Dipenderà dai cittadini che voteranno alle primarie per il segretario del Pd. Se voteranno il cambiamento, si cambierà davvero. Se no, si perderà solo tempo". 
Quanto però al voto sulla fiducia al ministro, Renzi spiega che non si è trattato di "uno scontro tra varie linee. Il presidente del Consiglio ha detto: vi chiedo di considerare la fiducia al ministro Cancellieri come se fosse la fiducia a me. Mettere in discussione e votare quella mozione avrebbe voluto dire mandare a casa il governo".
"Brutta pagina" - "Nel momento in cui il ministro rimane in carica - continua Renzi - la speranza è che faccia le cose che deve. Mi auguro che la Cancellieri, che è una persona seria che ha sbagliato, abbia conservato il prestigio e l'autorevolezza per affrontare le cose che interessano agli italiani, non i giochini interni che agli italiani non interessano. Ma intanto ha scritto una brutta pagina, in cui si è data l'idea che la legge non è uguale per tutti". 
A interessare è la riforma della giustizia - "Agli italiani - dice ancora il sindaco di Firenze - interessa riformare la giustizia civile per dare tempi certi a chi si rivolge a un tribunale, interessa sapere se si eliminano questi benedetti Tar, visto che la giustizia amministrativa oggi è un ulteriore impedimento rispetto alle procedure che si devono seguire. Poi c'è il tema della custodia cautelare con il 39% dei 67mila detenuti italiani in carcere per custodia cautelare. Avere la possibilità di fare queste cose è fondamentale".
"Nessun rimpasto" - Alla domanda se sia ipotizzabile un rimpasto di governo se sarà lui a guidare il Partito democratico, Renzi risponde: "No, nel modo più assoluto. Se sarò io a guidare il Pd lei non mi troverà mai a a discutere con il presidente del Consiglio su chi deve occupare una poltrona. Mi troverà a discutere con lui su cosa deve fare il Paese; su questo credo andremo d'accordo con Letta".
"Berlusconi? Il Pd prenda i voti suoi e di Grillo" - E infine, il caso Berlusconi, su cui Renzi interviene così: "Con tutto il rispetto che si deve alle persone e dunque anche alla persona di Silvio Berlusconi e senza entrare nel merito delle vicende giudiziarie che lo vedono condannato per frode fiscale in terzo grado: Berlusconi ha avuto venti anni per provarci, ma non ce l'ha fatta, ha fallito i suoi obiettivi di rivoluzione liberale, e io credo che sia giusto voltare pagina".

"Dobbiamo avere il coraggio di dire che ci sono due fette di popolazione: quelli che in questi anni hanno votato Berlusconi e lo hanno visto fallire, e quelli che hanno votato Grillo, 8-9 milioni di persone, e hanno affidato il loro voto a dei parlamentari che non incidono perché si limitano a urlare, a protestare, a fare i Vaffaday, e non a risolvere le questioni. Questi due mondi qui il Pd deve andare a prenderli, perché per cambiare l'Italia c'è anche bisogno del voto di queste persone"

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