domenica 17 novembre 2013

L'uomo dei 1400 quadri rubati dai nazisti: non restituirò nulla, ora sono miei

Due dipinti, precedentemente sconosciuta, di artista tedesco Otto Dix, 5 Novembre 2013
Due delle opere trovate nella casa del collezionista
MONACO DI BAVIERA - Il proprietario tedesco di oltre 1.400 opere d'arte, nella maggioranza rubate agli ebrei rdai nazisti, dice che non vi rinuncerà volontariamente. Cornelius Gurlitt, che ha ereditato il tesoro, ha detto a Der Spiegel che i dipinti sono stati "acquisiti legalmente".
Le indagini continuano per stabilire chi sono i proprietari originali delle opere. Il bottino, stimato in un valore di un miliardo di euro è stato scoperto nell'appartamento di Gurlitt lo scorso anno. Il tesoro comprende opere, ritenute perse o distrutte, di Marc Chagall, Pablo Picasso, Henri Matisse, Otto Dix e Max Liebermann.
Esperti d'arte dicono che molti dei dipinti e bozzetti, alcuni senza cornice, sono di qualità eccezionale.
I lavori sono stati scoperti in casa di Gurlitt nel marzo 2012 nel corso di una verifica fiscale di routine. Molti sembrano essere stati sequestrati dai nazisti ai loro proprietari perché ritenuti "arte degenerata".
Condominio a Monaco di Baviera, dove sono stati trovati, 15 Novembre 2013 le opere d'arte
Le 1400 opere sono state trovate in questa casa


Gurlitt, 80 anni, ha trascorso 72 ore in compagnia dei giornalisti di  Der Spiegel e ha ribadito:
"Non restituirò nulla nulla volontariamente" ai proprietari originali aggiungendo che il padre ha ottenuto i lavori "legalmente".
Egli ha anche accusato le autorità giudiziarie e il pubblico di travisare i fatti, dicendo che aveva già fornito alle autorità di prove sufficienti per eliminare ogni sospetto nei suoi confronti.
Mr Gurlitt ha espresso scandalo per il livello di interesse acceso su di lui: "Non sono Boris Becker.  Che cosa le persone vogliono da me?"
I Procuratori tedeschi hanno detto di non avere "alcun forte sospetto di un reato tale da giustificare un arresto".
I gruppi ebraici si sono lamentati per la lunghezza del tempo impiegato dalle autorità tedesche per svelare l’esistenza di queste opere d'arte, emersa solo a inizio novembre.

Famiglie ebraiche e musei sostengono che  i dipinti erano stati presi dai nazisti e chiedono la loro restituzione

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