venerdì 15 novembre 2013

La crisi svuota gli studi dei dentisti

ROMA - La crisi economica svuota gli studi dentistici. Tra il 2007 e il 2012, in Italia, mezzo milione di famiglie in meno è andato dall'odontoiatra, quelle che hanno effettuato una spesa per la cura dei denti sono calate del 3,31%: una su tre, in pratica, non può più permettersi di portare i figli dal dentista. Non solo. L'8,9% degli italiani nel 2011 ha rinunciato alle cure odontoiatriche per ragioni economiche, più numerosi fra i 35 e i 59 anni e al sud e nelle isole (13%) e nel Nord ovest, la locomotiva economica d'Italia che ha rallentato la sua corsa.
A quantificare gli effetti della crisi sul rapporto degli italiani con il dentista è un dettagliato rapporto Andi (Associazione nazionale dentisti) 2013, presentato a Roma nel corso del congresso scientifico dell'associazione. La spesa media mensile di tutte le famiglie è scesa del 30,5% e la spesa media mensile riferibile alle sole famiglie che hanno effettuato una spesa odontoiatrica è calata del 28,1%. "In confronto agli altri Paesi europei - sottolinea Roberto Callioni, responsabile del Servizio studi Andi, che ha realizzato l'indagine - l'Italia è quello con la più alta percentuale di rinuncia alle prestazioni odontoiatriche e con la più alta differenza fra il 2012 e il 2007: questo significa che l'effetto della crisi è stato più forte che altrove".
Fatta eccezione per Germania e Svezia, il calo del ricorso al dentista si registra, dunque, anche in Europa. Ma l'Italia sembra esser messa peggio. E le famiglie tagliano anche la spesa per il sorriso dei figli. Gli apparecchi ortodontici fissi o mobili sono diminuiti del 20-30%: ai bimbi non si mettono più, oppure per risparmiare ci si rivolge al low cost o persino agli abusivi. Le famiglie - sottolinea ancora il Report, illustrato dal presidente Andi, Gianfranco Prada - non hanno avuto in questi ultimi anni e non hanno oggi sufficienti risorse per pagarsi il dentista. Il dato economico si sovrappone a un dato culturale: gli italiani tendono, in maggior percentuale che in altri Paesi, a non stimare mediamente gravi le loro condizioni dentali e non sono soliti andare dal dentista per controlli e per prevenzione. Ha fatto un controllo meno di un anno fa solo il 52% della popolazione. Per uno su 4 l'ultima visita risale a uno, due anni fa. Nel tempo, la minor domanda di cure dentali porterà a un peggioramento della salute orale. Intanto ha gia' avuto effetto sui ricavi dei dentisti.

Il fatturato è sceso dai 6,7 miliardi circa del 2007 ai 4,9 del 2012. In particolare, secondo il sondaggio campionario realizzato da Andi, per il 41% degli odontoiatri il fatturato del 2011 è stato inferiore a quello del 2010, mentre il 58,2% ha dichiarato un analogo calo fra il 2012 e il 2011, dipeso in larga misura dalla diminuzione delle tariffe. Dopo un boom iniziale, gli italiani non vanno più nemmeno all'estero per curare i denti. Meno del 4% - ricorda Prada - ha varcato i confini nazionali alla ricerca di un dentista, la metà torna insoddisfatto.

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