lunedì 4 novembre 2013

Durissima la mozione di sfiducia presentata dal M5S contro il ministro Cancellieri

ROMA - "Un ministro della Giustizia che si sia lasciato condizionare nel suo operato dai suoi rapporti personali con la famiglia Ligresti - e dai rapporti economici poco chiari del figlio - agendo, oltretutto, con una marcata disparità di trattamento verso gli altri detenuti 'non eccellenti' e utilizzando i magistrati che operano all'interno del ministero è un'ombra indelebile sulla sua figura istituzionale da un punto di vista etico, morale e politico". Per questo, il M5S "esprime sfiducia al ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri e lo impegna a rassegnare le dimissioni". E' quanto si legge nella mozione di sfiducia individuale contro il Guardasigilli depositata alla Camera dai grillini e in possesso dell'Adnkronos.
Nella mozione, durissima, il M5S richiama anche il caso Ruby che vede coinvolto Silvio Berlusconi. "Il solo sospetto che un ministro della Giustizia possa aver ricevuto ed esercitato pressioni - si legge nel documento - è un'ombra di cui un membro delle istituzioni non si può vestire; d'altra parte siamo memori di un caso, avvenuto nella scorsa legislatura, e riguardante un presidente del Consiglio dei ministri e la Questura di Milano che può sembrare molto simile alla situazione in questione".

"Un ministro, soprattutto di un dicastero chiave come quello della Giustizia - esordiscono i 5 Stelle nella mozione di sfiducia - rappresenta la figura più alta della gerarchia amministrativa, e, proprio per tali motivi, deve, non solo essere, ma anche apparire terzo rispetto ai propri atti e ai propri comportamenti; ogni ministro, nell'espletamento della propria opera, dovrebbe spogliarsi da sentimenti di amicizia o restituzione di favori confliggenti con il proprio ruolo istituzionale, proprio perché ruolo preminentemente di garanzia verso cittadini e propri dipendenti, così da dare piena attuazione all'art. 3 della Costituzione e al fondamentale principio della separazione dei poteri".

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