La casa dell'omicidio |
ROMA - E' stato portato via dalla polizia mortuaria il cadavere del broker Silvio Fanella, il 41enne ucciso stamattina in un appartamento della Camilluccia a Roma. Gli investigatori sono al lavoro per ricostruire l'esatta dinamica di quello che sembrerebbe un agguato in piena regola. Dalle prime ipotesi sembrerebbe che a compiere l'esecuzione siano stati tre uomini, uno dei quali rimasto ferito e soccorso a pochi metri di distanza dal vialetto d'ingresso del palazzo dove è stato ucciso Fanella. Si tratta di Giovanni Battista Ceniti. Da una prima ricostruzione avrebbe fatto parte del gruppo di fuoco: Fanella avrebbe risposto al fuoco dei killer e Ceneti sarebbe stato colpito. Secondo alcune testimonianze Ceniti sarebbe stato visto uscire dall'edificio sorretto da due uomini che poi lo avrebbero abbandonato in strada per fuggire. Era un militante di CasaPound fino a tre anni fa, attivo in Piemonte, prima di essere espulso "per condotta non adatta al movimento". A dirlo é il presidente di CasaPound Gianluca Iannone. "L'abbiamo cacciato più di 3 anni fa e il suo gruppo venne sciolto, ma non era un dirigente, solo responsabile di una zona in provincia di Verbano-Cusio-Ossola - dice Iannone -. Aveva comportamenti poco seri”. E' in stato di fermo con l'accusa di omicidio. E' ricoverato al Policlinico Gemelli in prognosi rsiervata: se le sue condizioni miglioreranno sarà ascoltato dai magistrati della Dda di Roma.
Fanella era stato condannato a 9 anni di reclusione nel processo per la maxitruffa di Fastweb-Telecom Italia Sparkle. Fanella era legato a Gennaro Mokbel, imprenditore al centro di numerose inchieste, ritenuto una delle menti del raggiro. Sarebbe stato il suo “cassiere”.
Nel processo per la maxitruffa, che si è concluso con le assoluzioni del fondatore di Fastweb Silvio Scaglia e dell'ex ad di Tis Stefano Mazzitelli, Fanella era accusato di associazione per delinquere transnazionale pluriaggravata finalizzata al riciclaggio con altre venti persone.
Secondo l'impianto accusatorio l'uomo ammazzato oggi a Roma avrebbe «organizzato, diretto e controllato, assieme ad altri - è detto nel capo di imputazione - il materiale trasferimento delle somme indebitamente sottratte all'erario e il relativo reinvestimento in attività lecite ed illecite». Le accuse dei pm romani riguardano anche il ruolo svolto da Fanella nel «controllo delle attività investigative in atto, l'assistenza alle famiglie degli associati che si erano allontanati dal territorio nazionale, l'intestazione fittizia di bene riferibili all'associazione in Italia e all'estero, la movimentazione di somme e preziosi in Italia e all'estero e il rientro nel nostro Paese dei capitali illecitamente acquisiti, ai fini del loro reinvestimento e in particolare ai fini dell'acquisto di immobili, attività commerciali, preziosi e altri beni».
In sostanza Fanella, assieme a Mokbel ed altri, ha «costituito alcune società in alcuni paesi appartenenti alla 'black list', impartendo direttive mediante ordini trasmessi per via telematica, inviando emissari all'estero, gestendo di fatto la collocazione e la distribuzione dei capitali illecitamente acquisiti».
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