domenica 27 luglio 2014

TRIPOLI, evacuata l'ambasciata degli Stati Uniti


TRIPOLI - Oggi gli Stati Uniti hanno deciso di evacuare tutto il proprio personale dall'ambasciata di Tripoli, "troppo vicina - spiega Washington - agli intensi scontri senza fine tra le milizie libiche". Il Dipartimento di Stato Usa ha sconsigliato ancora una volta gli americani ad andare in Libia e ha esortato tutti i cittadini sul posto a "lasciare immediatamente" il Paese.
L'evacuazione della rappresentanza diplomatica è una misura precauzionale presa in base a un "rischio reale", ha spiegato il Segretario di Stato americano John Kerry da Parigi - dove ha partecipato a una riunione su Gaza - precisando che l'ambasciata non è chiusa ma che ha "sospeso" le sue attività. "Garantire la sicurezza del nostro personale è la priorità del Dipartimento di Stato, e non abbiamo preso questa decisione a cuor leggero.
Ma la sicurezza viene prima di tutto", ha sottolineato in una nota anche la portavoce Marie Harf, annunciando che il personale diplomatico è stato trasferito nella notte in Tunisia scortato da 80 marines. Non è noto per quanto tempo l'ambasciata Usa rimarrà inattiva ma, riconfermando "il sostegno al popolo libico durante questo periodo di sfide", Harf ha fatto sapere che si stanno "valutando le opzioni per un ritorno permanente dello staff quando le condizioni di sicurezza sul terreno miglioreranno".
 E in effetti la situazione nel Paese è sempre più deteriorata. Almeno 36 soldati sono rimasti uccisi e altri 50 feriti sabato sera in scontri fra i cosiddetti "Rivoluzionari della Shura di Bengasi" e le "Sa'eqa", le forze speciali libiche. Lo riferisce l'agenzia egiziana Mena citando fonti della sicurezza a Bengasi. Secondo altre fonti, tra le vittime ci sarebbero invece "molti civili". Gli intensi combattimenti continuano nei quartieri di Buatni e Leithi 
A Tripoli intanto, 23 operai egiziani sono stati uccisi da un razzo sparato dalle milizie. 

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