domenica 6 luglio 2014

Oppido Mamertina: processione fa l'inchino davanti all'abitazione di un boss della 'ndrangheta

OPPIDO MAMERTINA - La processione attraversa il paese
OPPIDO MAMERTINA (Reggio Calabria) - L’anatema del Papa non è stato sufficiente. Il fatto che Bergoglio, senza troppi giri di parole abbia scomunicato ‘ndranghetisti e malaffare non più di 15 giorni fa, non ha impedito ad una comunità, già tanto martoriata dalla criminalità organizzata, come Oppido Mamertina (Reggio Calabria), di “omaggiare religiosamente”  il presunto boss 82enne del luogo, Giuseppe Mazzagatti, già condannato all’ergastolo per omicidio e associazione a delinquere di stampo mafioso, oggi ai domiciliari per motivi di salute. Mazzagatti vive all’incrocio tra Corso Aspromonte e via Ugo Foscolo: qui la processione della Madonna delle Grazie della frazione Tresilico di Oppido Mamertina si è fermata davanti all'abitazione. Un uomo potente secondo gli inquirenti, tanto potente, che persino la Madonna è stata fatta fermare per rendergli omaggio.
Nel momento in cui la processione - secondo quanto riporta il Quotidiano della Calabria - ha fatto la sosta il comandante della stazione dei carabinieri di Oppido Mamertina Marino si è allontanato in segno di dissenso da quanto stava accadendo. Altri due carabinieri, invece, hanno documentato quanto stava accadendo e gli esiti dei loro appunti sicuramente confluiranno in una relazione di servizio che sarà inviata alle autorità di ordine pubblico."Deplorevoli e ributtanti rituali cerimoniosi". Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha definito l'omaggio della processione Il ministro si è inoltre complimentato con i Carabinieri che hanno preso le distanze da quelli che Alfano giudica "atti incommentabili". La processione si è fermata per circa trenta secondi. La statua della Madonna delle Grazie, portata da numerose persone, era preceduta da alcuni sacerdoti e da un gruppo di amministratori locali. Gesti come quello verificatosi ad Oppido Mamertina, tra l’altro sede vescovile, fanno riflettere e molto sulle inaccettabili consuetudini che si svolgono in alcuni centri calabresi devastati dalla ‘ndrangheta. sembra che prima della processione il maresciallo Marino aveva incontrato personalmente i componenti della commissione della festa avvertendoli di non effettuare gesti particolari o inchini durante il tragitto della processione.  Ed aveva avuto rassicurazioni (false) dalla commissione. Ma c’è un altro aspetto da sottolineare in questa brutta vicenda: quando il maresciallo ed i suoi uomini hanno abbandonato la processione, nessuno tra le autorità civili e religiose presenti, sembra lo abbia seguito, nonostante avesse spiegato le ragioni del suo gestoDavanti al clamore mediatico che ne è conseguito, il vescovo della Diocesi di Oppido-Palmi, monsignore Francesco Milito ha spiegato: «Il fatto è grave e prenderemo dei provvedimenti. Abbiamo appreso stamane - ha aggiunto - di quanto è accaduto. In tempi brevi prenderemo tutte le informazioni in modo da avere un quadro completo, sia sui fatti che sulle persone, di quanto è accaduto. La cosa certa è che prenderemo dei provvedimenti». 

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