MANILA - E' stato confermato a Manila l'arresto del diplomatico italiano accusato di aver violato la legge sulla tutela dei minori. A quanto si apprende da ambienti investigativi locali il diplomatico arrestato è Daniele Bosio dal 2 dicembre scorso ambasciatore per l'Italia in Turkmenistan. L'uomo, come prevede la legge locale, a 36 ore dal suo fermo è stato sentito dal giudice che ha confermato il suo arresto.
Nato a Taranto nel 1968 è entrato nella carriera diplomatica nel 1995, quattro anni dopo essersi laureato in Scienze politiche all’Università «Luiss» di Roma. Ha iniziato il suo percorso professionale alla Farnesina presso la Direzione generale Affari Politici.
Nel 1999 si è trasferito all’Ambasciata d’Italia ad Algeri dove ha svolto la funzione di Primo segretario fino al 2002, anno in cui ha cominciato a prestare servizio al Consolato generale a New York. Nel 2006 è tornato alla Farnesina presso la Direzione generale Paesi Mediterraneo e Medio Oriente, dove è rimasto per quasi quattro anni. Dal 2010 al 2013 ha svolto l’incarico di Primo consigliere commerciale all’Ambasciata d’Italia a Tokyo.
l diplomatico avrebbe respinto le accuse, ma secondo la polizia filippina, invece, sarebbero tre i bambini coinvolti nel caso. L’arresto è avvenuto sulla base di una denuncia, secondo quanto riferiscono fonti dell’ambasciata italiana a Manila. Il diplomatico si trovava nelle Filippine per una breve vacanza. L’ambasciata sta fornendo «ogni assistenza legale, come si fa in tutti i casi di fermi o arresti di connazionali».
Nessun commento:
Posta un commento