MILANO - Altri 37 consiglieri regionali lombardi sono indagati nell'inchiesta milanese sulle presunte "spese pazze". Dopo i 22 inviti a comparire inviati nei giorni scorsi, e dopo altri tre consiglieri finiti sul registro degli indagati a ottobre, il numero dei politici lombardi indagati raggiunge quota 62.
Anche questi 37 consiglieri di maggioranza riceveranno nelle prossime ore un invito a presentarsi in procura a Milano per essere ascoltati dai pm. Tra i destinatari degli inviti c'è anche Renzo Bossi (il suo nome da indagato era già emerso nell'inchiesta). I 37 politici - tra cui consiglieri attuali (anche se dimissionari perché il Consiglio regionale si è sciolto) ed ex consiglieri - sono indagati per presunti rimborsi illeciti con soldi pubblici di spese 'sospette'. Soldi che avrebbero ottenuto, a vario titolo, tra il 2008 e il 2012.
Venerdì scorso erano partiti i primi 22 inviti a comparire (11 per consiglieri del Pdl e 11 per quelli della Lega). Lo scorso ottobre, con le acquisizioni dei documenti dei gruppi consiliari del Pdl e del Carroccio da parte dei finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, coordinati dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dai pm Paolo Filippini e Antonio D'Alessio, erano risultati indagati Davide Boni, ex presidente del Consiglio regionale, e gli ex assessori Massimo Buscemi e Franco Nicoli Cristiani.
Al momento, dunque, gli indagati per la vicenda dei presunti rimborsi illeciti sono in tutto 62. Gli investigatori poi stanno analizzando anche le spese dei gruppi dell'opposizione dopo l'acquisizione di documenti al Pirellone effettuata venerdì scorso.
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