sabato 8 settembre 2012

Strage di bambini nell’esplosione di Kabul davanti alla sede della Cooperazione italiana. Il kamikaze è un minorenne

Blocco della polizia sul luogo dell'attentato
KABUL - La carica di esplosivo esplosa oggi a Kabul e che era stata attribuita a un attentato al quartiere generale della Forza internazionale sotto comando Nato è avvenuta invece davanti alla sede della Cooperazione italiana a Kabul, che è poco distante. Le vittime sono in gran parte bambini: piccoli venditori ambulanti che vendono oggetti ai diplomatici Nato e al personale militare di passaggio. Sia il personale della Cooperazione, sia quello dell'ambasciata italiana che si trova 300 metri più avanti non hanno riportato danni.
Lo scoppio è stato causato da un kamikaze, probabilmente un minorenne, a bordo di una motocicletta che ha puntato alla residenza dell'ambasciatore indiano a Kabul. Lo ha reso noto il generale Zaher, capo della polizia criminale afghana. La residenza dell'ambasciatore indiano è confinante con la Cooperazione italiana nell'area delle ambasciate e del quartier generale Isaf.
L'attentato ha causato la morte di sei persone ed il ferimento di altre quattro. Lo ha confermato il governo afghano in un comunicato. Nella nota il governo non precisa quanti bambini sono rimasti uccisi, ma testimoni oculari hanno affermato che numerosi piccoli corpi sono stati trasferiti con le ambulanze verso gli ospedali cittadini, fra cui quello di Emergency di Gino Strada.
Da parte sua l'Isaf ha condannato l'attentato sottolineando che "a quanto sembra gli insorti hanno utilizzato un minorenne per realizzarlo". 

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