L'ambasciatore americano Chris Stevens, ucciso a Bengasi |
Il corpo dell'ambasciatore portato via dalla folla |
Il consolato Usa di Bengasi a fuoco |
La morte dell'ambasciatore Usa sarebbe "una reazione della milizia Ansar Al-Sharia alla conferma della morte di Abu Al-Libi", numero due di Al Qaeda, arrivata ieri da Ayman al Zawahiri. Lo affermano siti qaidisti. Il 5 giugno gli Usa avevano annunciato l'uccisione del terrorista attraverso un attacco compiuto con un drone in Pakistan. La sera stessa una bomba era stata fatta esplodere proprio alla sede Usa a Bengasi.
L'attacco sarebbe solo indirettamente legato alla vicenda del film sulla vita del profeta Maometto, prodotto da alcuni copti egiziani residenti degli Stati Uniti e ritenuto offensivo per l'Islam: i dimostranti, che sarebbero stati membri della milizia islamica Ansar Al-Sharia, sapevano che nell'edificio c'era l'ambasciatore Chris Stevens. L'ambasciatore americano era arrivato in città per raccogliere gli umori alla vigilia della nomina, prevista oggi, del nuovo premier libico.
L'attacco, avvertito con un ''forte boato'' da testimoni distanti poche centinaia di metri, è cominciato intorno alle 21.40 di martedì sera. Ed e' stato subito collegato, da fonti di sicurezza locali, all'episodio di poche ore prima al Cairo dove manifestanti avevano tentato di scalare la recinzione dell'ambasciata americana in segno di protesta contro un film sulla vita del profeta Maometto.
L'attacco, avvertito con un ''forte boato'' da testimoni distanti poche centinaia di metri, è cominciato intorno alle 21.40 di martedì sera. Ed e' stato subito collegato, da fonti di sicurezza locali, all'episodio di poche ore prima al Cairo dove manifestanti avevano tentato di scalare la recinzione dell'ambasciata americana in segno di protesta contro un film sulla vita del profeta Maometto.
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