Enrico De Pedis |
ROMA - Nella bara tumulata nella basilica di Sant'Apollinare a Roma c'e' il corpo di Enrico De Pedis, ex boss della banda della Magliana, il cui nome è stato accostato alla scomparsa di Emanuela orlandi, figlia del messo vaticano di cui non si hanno notizie dal 22 giugno 1983. Ad accertarlo gli esami dattiloscopici e lo stato del corpo in buona conservazione. Ma all'interno della bara è stata trovata una cassetta con altri resti che potrebbero non appartenere al boss, la cui salma era invece ben conservata. Lo si apprende da fonti qualificate. I resti ossei saranno esaminati dalla polizia scientifica.
La bara è stata portata dalla cripta al cortile dell'Università Pontificia, dove è stata allestita una tenda bianca. Sotto, nella cripta, ha riferito un testimone, c'era un odore troppo forte. «Dentro la bara - ha riferito il testimone - il corpo di un uomo in buono stato, vestito con un completo blu scuro e cravatta nera. Gli specialisti hanno alzato un braccio del corpo nella bara per prendere le impronte digitali».
L'ispezione sulla salma e sulla tomba di De Pedis è stata fatta alla presenza di un medico legale, un biologo e un antropologo forense. L'apertura della tomba ha comportato non poche difficoltà per i marmisti ed è stata usata anche una piccola gru. L'esame dovrà servire anche a verificare se la tomba in questi anni è stata già riaperta.
La bara è stata portata dalla cripta al cortile dell'Università Pontificia, dove è stata allestita una tenda bianca. Sotto, nella cripta, ha riferito un testimone, c'era un odore troppo forte. «Dentro la bara - ha riferito il testimone - il corpo di un uomo in buono stato, vestito con un completo blu scuro e cravatta nera. Gli specialisti hanno alzato un braccio del corpo nella bara per prendere le impronte digitali».
L'ispezione sulla salma e sulla tomba di De Pedis è stata fatta alla presenza di un medico legale, un biologo e un antropologo forense. L'apertura della tomba ha comportato non poche difficoltà per i marmisti ed è stata usata anche una piccola gru. L'esame dovrà servire anche a verificare se la tomba in questi anni è stata già riaperta.
Anche l'ossario che si trova annesso alla chiesa di Sant'Apollinare verrà ispezionato ed esaminato, ha detto Nicoletta Piergentili, legale della famiglia Orlandi per conto dell'avvocato Massimo Krogh. "L'ispezione sui resti di De Pedis - ha aggiunto - è stata fatta con estrema cura".
"Che Emanuela non ci fosse in quella bara non ne avevo dubbi". Questo il primo commento di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela. "Finalmente - ha aggiunto - si può mettere un punto su questa pista, una delle tante che si sono susseguite negli anni". "E' solo un passo avanti per le indagini, speriamo si faccia chiarezza", ha detto Pietro Orlandi.
La decisione della Procura di riaprire la tomba è arrivata in seguito ad una telefonata alla trasmissione televisiva "Chi l' ha visto" del 2005 e alla testimonianza dell'ex compagna di "Renatino" De Pedis, Sabrina Minardi, la quale rivelò che a sequestrare Emanuela Orlandi fu proprio De Pedis.
Lo spostamento della bara di De Pedis sarà effettuato nei prossimi giorni. I rilievi riguarderanno anche la cripta dove la bara era tumulata. Le spoglie del boss, una volta terminati gli esami, dovrebbero poi essere traslate in un cimitero romano, probabilmente quello di Prima Porta.
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