ROMA, 23 gennaio - Un fronte anti-Nazareno per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. E' la linea di Sel e del fronte dei 'dissidenti dem' di Pippo Civati. La proposta era stata lanciata dal leader di Sel, Nichi Vendola, che ha aperto oggi la tre giorni 'Human Factor' e che chiama a raccolta la sinistra proprio nel weekend del voto greco. Serve un fronte anti-Nazareno" di cui faccia parte "non solo la sinistra di alternativa ma tutte le forze che amano la Costituzione e considerano il Patto del Nazareno una forma di inquinamento della politica". Anche il M5S? "Tutti coloro che vogliono giocare questa partita".
"Tutti coloro" che sono contro il patto Renzi-Berlusconi, "dovrebbero fare una proposta sul presidente della Repubblica perché non sia espressione del Nazareno". Così il deputato della minoranza Pd Pippo Civati, che auspica "un candidato NN, non-Nazareno, che possa arrivare ai voti necessari, senza essere il candidato di questo o quello". "Tutti coloro che stanno dicendo peste e corna del patto del Nazareno e della sua estensione (e addirittura della sua finalizzazione alla creazione di un nuovo soggetto politico) dovrebbero fare una proposta perché" il nuovo capo dello Stato "non sia espressione del Nazareno, come ormai scrivono tutti i giornali, e quindi di quella che si può definire una trattativa privata (fino alla rottura in Senato, tutti negavano che nel patto ci fosse anche il Quirinale, ma ormai tutti ammettono che non era vero)", scrive Pippo Civati sul suo blog. "Se fosse un'iniziativa che nasce in Parlamento, oltre al Nome della Rosa (e alla Rosa dei Nomi), costringerebbe tutto il Pd a un dibattito vero, non al solito 'canguro' tra le dichiarazioni, al termine delle quali si arriva puntualmente all'o così, o niente", prosegue. "Un candidato NN, non-Nazareno - conclude - che non nasce tra quattro mura, ma all'aperto, nell'aula parlamentare e nella società italiana, perché le sappia rappresentare entrambe, con autorevolezza e autonomia (che poi sono la stessa cosa)"
Manca ormai meno di una settimana alla prima seduta comune delle Camere per il voto sulla presidenza della Repubblica e i partiti stanno mettendo a punto le loro strategie. Sembrano abbassarsi un po' i toni nel Pd dopo le accuse di ieri di Stefano Fassina a Renzi sui franchi tiratori che affossarono Prodi. Alfano - intanto - in mattinata ha riunito i suoi e non ha chiuso a un nome del Pd. Beppe Grillo, che è a Roma, è tornato ad attaccare il 'Patto del Nazareno'.
E sarà lo stesso premier Matteo Renzi a guidare la delegazione del Pd che da martedì incontrerà tutti i partiti in vista dell'elezione del presidente della Repubblica.
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