ROMA, 28 gennaio - "Anche se i giornali ne danno uno certo al giorno il nome ancora non c'è perchè abbiamo deciso di trovarlo insieme". Così Matteo Renzi parlando all'assemblea dei senatori Pd. "In questa partita si gioca la leadership del Pd a viso aperto e vento in faccia", dice Renzi parlando della partita sul Quirinale.
E dopo gli incontri di ieri con i partiti: "L'identikit disegnato nelle consultazioni è stato di un difensore della Carta, un politico quasi per tutti tranne Fdi e una personalità che abbia un'interlocuzione internazionale", aferma il premier. "Con Fi abbiamo avuto un incontro civile, non vogliono qualcuno con una storia militante nel nostro partito. Non possiamo accettare veti".
"Sono contraente del patto del Nazareno e lo rivendico. Il capo dello Stato lo abbiamo fatto sempre con Fi ma questo non significa che prendiamo il loro nome".
E dopo gli incontri di ieri con i partiti: "L'identikit disegnato nelle consultazioni è stato di un difensore della Carta, un politico quasi per tutti tranne Fdi e una personalità che abbia un'interlocuzione internazionale", aferma il premier. "Con Fi abbiamo avuto un incontro civile, non vogliono qualcuno con una storia militante nel nostro partito. Non possiamo accettare veti".
"Sono contraente del patto del Nazareno e lo rivendico. Il capo dello Stato lo abbiamo fatto sempre con Fi ma questo non significa che prendiamo il loro nome".
Poi Renzi rinvia a domani nell'assemblea dei deputati Pd la decisione finale su come votare nelle prime tre votazioni: "Domani dobbiamo decidere se andare sulla proposta della scheda bianca che per me continua ad essere la migliore ma decidiamo insieme". E sul timing: "Dobbiamo chiudere entro il fine settimana e contemplare anche la domenica ma spero che non ce ne sia bisogno", spiega Renzi.
L'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini è stato ricevuto, a quanto si apprende, a Palazzo Chigi.
Lega e Fdi candidano Vittorio Feltri - "Non mi piace la scheda bianca, è decidere di non decidere. Ecco perché vogliamo lanciare un segnale di speranza, un percorso condiviso che ci auguriamo non sia solo di Lega e Fratelli d'Italia candidando alla presidenza della Repubblica Vittorio Feltri". Così Matteo Salvini e Giorgia Meloni a Montecitorio. "Ho sentito Feltri questa mattina - chiosa Salvini - ed è orgoglioso di questa attenzione: al contrario di altri noi non facciamo nomi senza aver prima sondato". "Noi - prosegue Salvini - puntiamo al nome di Feltri per i primi 3 scrutini poi ognuno tornerà a onorare i patti sottoscritti". Ovvero il famigerato patto del Nazareno siglato tra Renzi e Berlusconi. "La nostra - aggiunge Giorgia Meloni - non è una candidatura di bandiera ma speriamo possa aggregare. Mi chiedo come facciano Berlusconi o Alfano a preferire Amato o Padoan rispetto a Vittorio Feltri. Ecco perché invitiamo i deputati e i senatori di centrodestra che hanno ricevuto l'ordine di votare scheda bianca a convergere su questo nome. Perché Feltri? Perché è popolare. Se gli italiani potessero votare il Capo dello Stato - conclude Meloni - i nomi che girano in questi giorni non avrebbero diritto di cittadinanza".
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