FRANCOFORTE, 24 gennaio - I paesi dell'euro devono fare le riforme, in futuro, "nell'ambito di un vera unione economica". Lo dice il presidente della Bce Mario Draghi, in un intervento sul magazine tedesco Wirtschaftswoche, secondo un'anticipazione.
"Una politica monetaria, orientata alla stabilità dei prezzi dell'eurozona, non può reagire agli schock che colpiscono un solo paese o una regione", dice Draghi. Per questo è necessaria una più forte unità della politica economica. Come esempio concreto, il presidente della Bce cita la programmata unione dei mercati capitali, che deve essere portata rapidamente avanti.
"Quando la mancanza di riforme porta a divergenze durature all'interno dell'unione monetaria - aggiunge -, si arriva allo spettro dell'uscita di un Paese, e di questo alla fine soffrono tutti i Paesi membri".
"Se l'unione economica obbliga i governi a fare le riforme, rende credibile il fatto che i Paesi membri possano davvero, attraverso la crescita, superare i loro indebitamenti".
E intanto dopo la mossa della Bce, è scontro tra il governatore italiano Visco e quello tedesco Weidmann. Il governatore della Banca d'Italia fuga i dubbi che la manovra della Bce possa frenare le riforme. Con il presidente della Deutsche Bundesbank Jens Weidmann manca sintonia sugli effetti che la decisione avrà su Italia e Francia
Nessun commento:
Posta un commento