FIUMICINO, 15 gennaio - Rientrato l'allarme bomba scattato ieri sera a Fiumicino su un aereo della compagnia austriaca 'Fly Niki'. La presenza del sospetto ordigno sarebbe stata segnalata da un passeggero di origini slovene. L'aereo è stato fatto spostare dalla pista per i controlli di polizia, che si sarebbero conclusi negativamente. L'allarme ha avuto ripercussioni sul traffico aereo dello scalo romano, con inevitabili ritardi per diversi voli. una coppia di viaggiatori italiani si è accorta che l'uomo accanto a loro aveva in mano un congegno elettronico dalla forma strana. Gli hanno dunque domandato cosa fosse e il passeggero ha risposto che si trattava di un contapassi, di quelli che si usano per andare a correre. "È con questo che farò saltare in aria l'aereo", avrebbe risposto in inglese secondo quanto dichiarato dai due italiani.
L'uomo, uno sloveno, non aveva l'aria di scherzare. La coppia allora si è alzata, si è avvicinata avvicinati all'hostess sussurrandole di sorridere e di dover parlare urgentemente col comandante. Il primo pilota ha dato immediatamente l'allarme alla torre di controllo ed è scattata la procedura antiterrorismo. Per due ore il Leonardo da Vinci si è paralizzato. A tutti i voli in fase di decollo è stato impedito tassativamente di partire dalle 20 in poi e per quelli che dovevano atterrare le istruzioni sono state precise e perentorie: utilizzare una sola pista, la più lontana dal luogo in cui, nel frattempo, grazie alle indicazioni del questore Antonio Del Greco che dirige la polizia di frontiera aeroportuale, il velivolo della "Niki" era stato fatto spostare. Un hangar senza nulla attorno.
Da quell'istante la polizia ha preso in mano la situazione e, attraverso l'operatore della torre di controllo, ha ordinato al comandante di seguire alla lettera tutte le indicazioni, senza mollarlo un attimo. Prima fra tutte non far trapelare nulla agli altri passeggeri per non gettarli nel panico e per non innervosire il sospetto attentatore. Le hostess dagli altoparlanti hanno avvertito, scusandosi, che ci sarebbe stato un ritardo nella partenza per un piccolo problema tecnico ma che presto tutto sarebbe stato risolto.
Nel frattempo da terra, in una manciata di minuti, è scattata la procedura che si attua nei casi di bomba a bordo. Il velivolo della Niki è stato circondato da uomini e mezzi della Polaria, vigili del fuoco e artificieri. Soltanto quando la situazione sottobordo era sotto controllo è stato dato l'ordine al comandante di avvertire tutti che avrebbero dovuto lasciare l'aereo. Lo sloveno allora ha iniziato a insospettirsi, il comandante si è avvicinato a lui e gli ha chiesto se aveva qualcosa in contrario a far scendere tutti quanti dal velivolo. Una breve trattativa dopo la quale lo straniero ha acconsentito a che si aprissero le porte. In tutta calma gli 81 viaggiatori sono stati fatti scendere e sono stati portati in una sala. L'uomo invece si è defilato in fondo alla fusoliera e quando l'aereo era vuoto è stato ammanettato e arrestato. Sul posto che occupava a bordo è stato effettivamente ritrovato il congegno elettronico. Una volta messi in salvo tutti è iniziata la perquisizione della stiva. Nella pancia dell'aereo con apparecchi in grado di intercettare esplosivi sono saliti poliziotti e artificieri per una prima ricognizione dei bagagli. Nessuna traccia dell'ordigno.
Comunque, tutti i bagagli sono stati portati giù e ai viaggiatori è stato chiesto attraverso una vetrata di riconoscere la propria valigia. Il controllo più accurato non ha dato alcun esito: la bomba non c'era. L'uomo portato negli uffici della polizia ha dichiarato che, in realtà, gli italiani avrebbero capito male la sua frase. Malgrado questo nei suoi confronti è scattato l'arresto per procurato allarme. Alle 22.30 i voli hanno ricominciato a decollare. Alle 23.10 l'allarme sicurezza è rientrato. I passeggeri della "Niki" sono stati imbarcati su altri velivoli in partenza per Vienna, ma una decina ha rinunciato al viaggio. La Niki, anche conosciuta come FlyNiki, e' una compagnia aerea di linea semi-lowcost con sede all'Aeroporto di Vienna-Schwechat, in Austria. Serve principalmente destinazioni d'affari e di vacanze ma opera anche voli charter verso destinazioni europee ed egiziane da Vienna e Linz.
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