CATANIA, 21 gennaio - Un albanese di 30 anni, in possesso di documenti falsi, è stato arrestato dalla polizia all'aeroporto di Catania. Durante la perquisizione è stata trovata una pen drive in cui erano salvate alcune foto di lui con un'altra persona mentre tenevano dei kalashnikov. Trovati anche altri file con documenti di varie nazionalità. Dai controlli è emerso che era già stato denunciato il 13 gennaio a Malpensa perché trovato anche in quell'occasione in possesso di documenti falsi con i quali voleva salire a bordo di un aereo per Londra.
L'uomo aveva anche oggi un biglietto per Londra comprato su internet con documenti falsi: si è presentato al check in di un volo per Bucarest con il suo documento originale e ha avuto la carta d'imbarco. Passati i controlli, però, l'uomo invece di andare al gate da dove partiva il volo per la Romania, si è diretto verso il gate per Londra: aveva un'altra carta d'imbarco stampata online dopo avere acquistato in rete un biglietto per la capitale della Gran Bretagna.
Quando gli agenti di polizia, insospettiti dall'atteggiamento insofferente dell'albanese lo hanno pedinato e successivamente perquisito, gli hanno trovato una carta d'identità intestata ad un cittadino italiano che era contraffatta in alcuni dati personali e riportava una fotografia dell'albanese coperta da una pellicola trasparente di sicurezza. Nella pen drive sono poi stati trovati altri file contenenti documenti d'identità di altre nazionalità alcune dei quali avevano già la foto dell'albanese, che sono ora al vaglio degli investigatori dell'antiterrorismo per capire la provenienza.
I controlli che hanno portato all'arresto del cittadino albanese rientrano nelle misure disposte negli ultimi giorni per rafforzare i dispositivi di controllo alla frontiera. Proprio due giorni fa, tra l'altro, il Dipartimento di pubblica sicurezza aveva inviato a tutti gli uffici di frontiera un nuova circolare nella quale si chiedeva il potenziamento delle misure di sicurezza sia in entrata che in uscita dal Paese attraverso un "sistematico accesso" alle banche dati e a un controllo più accurato delle liste dei passeggeri dei voli a rischio.
Espulso kosovaro che viveva nel Cremonese - Un kosovaro di 22 anni che viveva a Pozzaglio, nel Cremonese, lunedì è stato espulso dall'Italia. A quanto riferisce 'La provincia di Cremona', aveva esultato sui social network per la strage di Charlie Hebdo, dicendosi pronto lui stesso ad ''atti estremi'' per difendere l'onore del profeta ed era intenzionato a partire per la Siria per unirsi all'Isis. Per Resim Kastrati, nome di battaglia Obeidullah, venerdì scorso il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha firmato il decreto di espulsione, convalidato lunedì dal giudice di pace. Un provvedimento secondo cui il macellaio disoccupato era ''in condizione di reperire personalmente documenti contraffatti, armi da fuoco e materiali hi-tech di vario genere, di provenienza illecita, pur di raggiungere gli scenari di combattimento''. Kastrati in udienza ha respinto le accuse, ma il giudice ha convalidato il decreto di espulsione con accompagnamento alla frontiera del kosovaro.
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