mercoledì 2 luglio 2014

Sarkozy in libertà dopo 15 ore, ma in stato d'accusa per corruzione

Sarkozy torna a casa
PARIGI - L'ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato messo in stato d'accusa da un giudice istruttore di Parigi per corruzione, traffico di influenze e violazione del segreto istruttorio. Lo ha reso noto la procura nazionale per i reati finanziari, che ha chiesto e ottenuto il provvedimento, adottato nella notte fra martedì e mercoledì dopo 15 ore di fermo. L'ex presidente  è stato rimesso in libertà. Prima di lui, è toccato a Thierry Herzog, avvocato di fiducia e amico di Sarkozy, anche lui in stato di fermo da ieri. E' stato presentato al giudice che gli ha notificato l'apertura di un'inchiesta su di lui e lo ha poi rimesso in libertà.
In serata anche il magistrato di Cassazione, Gilbert Azibert, l'uomo che avrebbe fornito informazioni coperte da segreto istruttorio a Nicolas Sarkozy in cambio di una promessa per una carica ambita, è stato messo sotto inchiesta.
Sarkozy, convocato all'alba di martedì dai giudici dell'anticorruzione, è arrivato a Nanterre, periferia di Parigi, con un'auto dai vetri oscurati. Durante l'interrogatorio sulla vicenda della fuga di notizie sul provvedimento di intercettazione nei suoi confronti, nell'ambito dei presunti finanziamenti illeciti da parte della Libia di Muammar Gheddafi alla sua campagna presidenziale del 2007, i magistrati hanno deciso di procedere con lo stato di fermo, revocato solo dopo una giornata e una notte di interrogatri. L'inchesta vuole appurare se l'ex capo dello stato abbia promesso ad un giudice una carica di prestigio se questi lo avesse messo al corrente di un provvedimento giudiziario nei suoi confronti, la decisione di intercettare le sue telefonate.

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