domenica 4 maggio 2014

Berlusconi: FI otterrà il 25%. Contro di me 4 colpi di stato. Napolitano mi consigliò nel 2011 di dimettermi

Berlusconi: "Nell'autunno del 2011 Napolitano mi chiese di dimettermi"
Berlusconi e Lucia Annunziata a In mezz'ora da Arcore
MILANO - Forza Italia alle elezioni europee avrà un "buon risultato, sicuramente superiore al 25%", che con altri partiti del centrodestra "dovrebbe portarci a prevalere, in una futura tornata delle elezioni nazionali, sul centrosinistra". Lo afferma Silvio Berlusconi. E sulle sue dimissioni dell'autunno del 2011, prima dell'arrivo del governo Monti, aggiunge: "Fu l'attuale presidente della Repubblica a consigliarmi".


Intervenendo a "In mezz'ora" da Arcore (la domenica il leader di FI non può spostarsi a Roma) il leader di Forza Italia ha ribadito che in Italia ci sono stati "quattro colpi di Stato", vale a dire "quando un governo eletto dai cittadini viene mandato a casa". Il terzo è quello dell'autunno 2011 quando, dice, "ci è stato sottratto via via un numero crescente di parlamentari che sono stati convinti a passare con l' opposizione. Fini aveva già tentato nel 2010 ma aveva fallito. Alla fine ci è stato detto che sarebbero usciti altri deputati, e ci fu autorevolmente consigliato di dimetterci". Alla domanda di Lucia Annunziata sulla provenienza di questo suggerimento, Berlusconi ha replicato "dall'attuale presidente della Repubblica". 
"Nel 2011 - continua, parlando delle dimissioni del suo governo - si è scatenata contro di me una tempesta perfetta". Questa "tempesta perfetta" è stata creata "attraverso le vicende di Milano" (cioè la vicenda Ruby ndr) nonchè attraverso la vendita di titoli di Stato italiani da parte delle banche tedesche che ha fatto salire lo Spread a 550.

"Renzi non dura" - Secondo il leader di Forza Italia, "Renzi non dura al di là di un anno, un anno e mezzo. La situazione generale dell'economia imporrà un cambiamento nella classe dirigente e di governo" con una nuova "che sappia anche affrontare i rapporti con l'Ue".
 "Voglio vedere quale sarà il tragitto futuro di Renzi, avevo speranze su di lui ma sono rimasto deluso, ha messo in campo i vizi della sinistra, va al governo senza passare da elezioni".
"L'attuale premier - continua - ha un deficit di credibilità democratica, da fuori si guarda al nostro Paese con diffidenza notevole, non siamo in democrazia, quando non ci sono eletti dal popolo non è democrazia".

"Contro di me nessuna critica da ambienti internazionali" - "Io non ero affatto criticato dagli ambienti internazionali più importanti con i quali ho tutt'ora ottimi rapporti: con i vertici Usa, con la Federazione russa e con tanti colleghi in altri Paesi", precisa il numero uno di FI.
E sulle riforme: "Il capogruppo di FI in Senato Paolo Romani sta cercando di trovare un nuovo accordo" assieme al suo omologo del Pd Luigi Zanda. Berlusconi ha aggiunto che nel suo secondo incontro con il premier sulle riforme, "Renzi si è detto disponibile a far sedere suoi rappresentati a un tavolo per modificare" il ddl del governo. "Questo è iniziato", ha aggiunto, con i colloqui Romani-Zanda.

"I cittadini eleggano il Capo dello Stato" - In un Paese "che elegge il presidente della Repubblica con i suoi segretari di partiti", occorre "dare ai cittadini italiani finalmente il diritto di eleggere direttamente il presidente della Repubblica", dice Berlusconi. E, a proposito del suo ritorno in campo, commenta: "Non sono depresso, sono in un momento molto difficile, non pensavo dover ritornare a occuparmi in prima fila della politica e del mio paese, ci sono dovuto ritornare perché quando dovetti dare forzatamente dimissioni, decisi di lasciare Pdl nelle mani di Alfano e di altri e mi occupai di quello di cui mi piacerebbe occuparmi in futuro, del mio Milan, dell'università della Libertà, di costruire ospedali nei Paesi poveri del mondo per i bambini. Ma sono stato di forza richiamato".
E sul suo impegno ai servizi sociali: "Di ciò che è avvenuto a seguito della sentenza di condanna, dovermi recare in ospedale e stare con persone che soffrono è cosa che non mi dà assolutamente fastidio, di natura sono per dare conforto a chi sta male".
E ancora, Berlusconi è certo che "la storia chiarirà molto presto questa situazione: uscirò mondato da tutte le accuse che mi hanno fatto e, oso dirglielo, diventerò il Padre della Patria. Il destino ha messo me nella condizione di dover essere l'uomo del grande cambiamento del nostro paese".

"Al governo serve un unico partito" - Su un ipotetico esecutivo, il numero uno di Forza Italia dice: "E' indispensabile arrivare a un solo partito, che abbia ampia maggioranza nelle camere e possa esprimere un suo governo fatto tutto da suoi ministri, per affrontare la riforma dell'assetto dello Stato, della burocrazia, fiscale, e la riforma della giustizia".

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