JESI - Ha scelto il 25 aprile, una data emblematica, per andarsene. Daniela Cesarini, 66 anni, ex assessore ai servizi sociali del Comune di Jesi e candidata sindaco del Prc alle elezioni amministrative del 2012, è ricorsa al suicidio assistito in Svizzera, dove è consentito dal 1941, come Lucio Magri, fondatore del 'Manifesto' e storico leader della sinistra e come l'ex magistrato calabrese Pietro D'Amico morto tre settimane fa. Aveva perso marito e figlio.
Solo oggi la notizia è trapelata dai congiunti, che avrebbero peraltro appreso il fatto il 30 aprile, grazie a una lettera inviata dalla clinica a un'amica della donna. Una vita segnata dalla politica e dal dolore, quella di Daniela, disabile con problemi motori, colonna portante del circolo del Prc a Jesi, sempre in prima fila nella difesa dei diritti dei lavoratori e delle pari opportunità. Alcuni anni fa aveva perso il marito dopo lunga malattia, e lo scorso 4 gennaio era morto il figlio Diego Piersantelli, 29 anni, andato in coma dopo una festa di Capodanno a Jesi. Il giovane era stato trasportato agonizzante, dagli amici, al Pronto soccorso, ma non ce l'aveva fatta.
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