MILANO - Cominciano a delinearsi meglio i confini dello scandalo rimborsi che sta colpendo in queste ultime ore il Consiglio dellaRegione Lombardia. Dopo le prime indiscrezioni, che parlavano di 40 consiglieri di maggioranza – in particolare di Pdl e Lega Nord – indagati per avere gonfiato a dismisura i rimborsi spesa, ora cominciano a trapelare alcuni nomi.
Tra questi quelli che più attirano l’attenzione, e non potrebbe essere altrimenti, sono quelli della consigliera del Pdl Nicole Minetti, l’ex igienista dentale entrata in Consiglio per il fatto di essere stata inserita nel listino bloccato del presidente Formigoni e di Renzo Bossi, il figlio dell’ex leader della Lega, costretto dal suo partito a dimettersi in seguito all’accusa di avere utilizzato soldi della Lega per spese personali. Per i due la Guardia di Finanza ha riscontrato spese esagerate rubricate sotto la voce “impegni istituzionali”. La Minetti avrebbe ad esempio chiesto un rimborso da 832 euro per un aperitivo all’hotelDuca d’Aosta, o 400 euro per una cena da “Giannino”, il ristorante che piace alla gente che piace. Desta curiosità anche l’acquisto del libro “Mignottocrazia”, 16 euro pagati dai contribuenti.
Tra le spese che Renzo Bossi avrebbe effettuato coi soldi del gruppo consiliare lombardo della Lega Nord ci sono anche numerosi acquisti di videogiochi, sigarette e bibite, in particolare la 'Red Bull'. Tra gli indagati poi, da quanto si è saputo, c'é anche un consigliere che avrebbe comprato coi rimborsi regionali anche il pane.
Il consigliere regionale lombardo della Lega Nord, Cesare Bossetti, avrebbe speso nel 2011 quasi 15 mila euro per comprare dolci in pasticceria e per fare colazioni con brioche e caffé.
Tra le spese che Renzo Bossi avrebbe effettuato coi soldi del gruppo consiliare lombardo della Lega Nord ci sono anche numerosi acquisti di videogiochi, sigarette e bibite, in particolare la 'Red Bull'. Tra gli indagati poi, da quanto si è saputo, c'é anche un consigliere che avrebbe comprato coi rimborsi regionali anche il pane.
Il consigliere regionale lombardo della Lega Nord, Cesare Bossetti, avrebbe speso nel 2011 quasi 15 mila euro per comprare dolci in pasticceria e per fare colazioni con brioche e caffé.
Ma oltre ai due giovani ci sono altri 38 consiglieri indagati per peculato, accusati di essersi intascati soldi pubblici (in aggiunta al loro stipendio di quasi 10mila euroi netti al mese) per un ammontare corrispondente a diversi milioni di euro ogni anno, primi tra loro i due capigruppo in Consiglio: Paolo Valentini del Pdl e Stefano Galli della Lega. E presto verranno resi noti anche i risultati svolti sui conti degli altri gruppi politici presenti in Consiglio, quelli di minoranza. La gdf di Milano sta infatti acquisendo in Regione Lombardia con un decreto di esibizione i documenti relativi alle spese di altri Gruppi consiliari, tra cui Pd, Idv, e Sel, nell'ambito dell'inchiesta sulle spese dei consiglieri regionali lombardi.
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria, su ordine del procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dei pm Paolo Filippini e Antonio D'Alessio, stanno notificando i decreti di esibizione a tutti gli altri gruppi consiliari (esclusi quelli di Pdl e Lega) tra cui anche quelli dell'Udc, del gruppo misto e della lista Pensionati. Con questa attività gli investigatori puntano a raccogliere tutta la documentazione relativa alle spese dei gruppi per accertare eventuali comportamenti illeciti.
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria, su ordine del procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dei pm Paolo Filippini e Antonio D'Alessio, stanno notificando i decreti di esibizione a tutti gli altri gruppi consiliari (esclusi quelli di Pdl e Lega) tra cui anche quelli dell'Udc, del gruppo misto e della lista Pensionati. Con questa attività gli investigatori puntano a raccogliere tutta la documentazione relativa alle spese dei gruppi per accertare eventuali comportamenti illeciti.
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