Sallusti in tribunale |
MILANO - Il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, e' stato assolto dall'accusa di essere evaso dai domiciliari disposti per la condanna definitiva per diffamazione. Alla lettura della sentenza, questa mattina, è apparso commosso. Ignazio La Russa, del suo pool di legali, ha spiegato che è stato assolto ''poiché non è mai uscito dalla sfera di vigilanza della polizia giudiziaria''. Per Sallusti cade anche la sospensione dall'ordine dei giornalisti, resta la detenzione ai domiciliari. Da oggi Sallusti può tornare a firmare il Giornale come direttore responsabile.
Il pubblico ministero Piero Basilone aveva avanzato questa mattina al termine della sua requisitoria la richiesta di sei mesi e venti giorni di carcere.
Dopo la requisitoria del pm hanno parlato i legali di Sallusti, Valentina Ramella e Ignazio La Russa, che hanno chiesto l'assoluzione di Sallusti "perché il fatto non sussiste", spiegando che la presunta evasione é stato solo un gesto simbolico di protesta. I legali hanno depositato al giudice la copia di un filmato in cui si vede chiaramente che Sallusti non aveva alcuna intenzione di darsi alla fuga, ma semplicemente di compiere un gesto simbolico di protesta contro gli arresti domiciliari disposti d'autorità e contro la sua volontà su richiesta della Procura di Milano. Sallusti aveva invece manifestato fin dall'inizio - dopo che la condanna per diffamazione era divenuta definitiva - la sua determinazione di andare ad espiare la pena in carcere come qualunque altro detenuto. Oggi, evidentemente, il giudice La Rocca - scrive Il Giornale - ha ritenuto impossibile condannare per evasione un arrestato che voleva a tutti i costi andare in carcere.
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