MILANO - Un uovo e' stato lanciato sull'auto del presidente del consiglio, Mario Monti, all'entrata della Scala.
Appena un gesto isolato, forse diretto verso lo stesso premier, che non e' tuttavia stato centrato visto che era gia' in procinto di varcare l'ingresso del teatro. Ignoto il responsabile della piccola protesta che doveva, comunque, verosimilmente stazionare tra la folla accalcata a ridosso delle transenne.
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Appena un gesto isolato, forse diretto verso lo stesso premier, che non e' tuttavia stato centrato visto che era gia' in procinto di varcare l'ingresso del teatro. Ignoto il responsabile della piccola protesta che doveva, comunque, verosimilmente stazionare tra la folla accalcata a ridosso delle transenne.
In effetti una protesta era in corso davanti alla Scala. Solo un po' di parapiglia quando alcuni manifestanti sono riusciti a superare le transenne, sistemate sull'altro lato del teatro, srotolando proprio davanti l'ingresso uno striscione con la scritta "Cambia l'orchestra la musica e' la stessa''. Sono immediatamente stati allontanati dalle forze dell'ordine. A protestare davanti al teatro si sono ritrovati lavoratori, sindacati, studenti e antagonisti, tra musica e balli e piccole performance artistiche. Qualcuno ha anche accenso piccoli fuochi d'artificio mentre venivano rilasciati in aria alcuni palloncini colorati con appese le foto di Mario Monti, Giulio Tremonti, Mario Draghi, Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani.
Prima dell'inizio del Don Giovanni l'orchestra della Scala ha suonato l'Inno di Mameli. Dal palco reale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e gli altri ospiti hanno ascoltato in piedi. Nel palco con il presidente anche il sindaco Giuliano Pisapia.
Applausi per il presidente Giorgio Napolitano che si e' affacciato dal palco reale a salutare gli ospiti della Scala. Tutti gli spettatori si sono alzati in piedi e si sono rivolti verso il palco per rispondere affettuosamente al saluto del presidente. Napolitano ha preso posto nel palco reale, insieme alla moglie, al premier Mario Monti e al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni.
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