L'ultimo identikit di Zagaria |
La foto segnaletica di Zagaria dopo l'arresto |
Zagaria, in primo piano viene portato via su un'auto della polizia |
Cosa che è accaduta alle ore 12. L'ultimo capo della cosca casertana è stato scovato dalla squadra Mobile di Caserta coadiuvati dai colleghi di Napoli, all'interno di un covo individuato sin dai giorni scorsi in un fondo agricolo di via Mascagni, una traversa di via Crocelle nel cuore della sua Casapesenna, dove gli investigatori erano sicuri si nascondesse la primula rossa della feroce organizzazione criminale, latitante dal 1995.
La villetta nel cui sotterraneo si nascondeva Zagaria |
Tra il nascondiglio sotterraneo e il pavimento della villetta vi erano cinque metri di cemento armato. Per stanare il latitante sono intervenuti gli escavatori. "Basta, non sfondate, sono qui. Mi arrendo". Quando ha capito che non c'era più nulla da fare la voce di Michele Zagaria si è sentita dal sottosuolo mentre invocava la polizia di non sfondare più il pavimento perché si sarebbe consegnato spontaneamente.
Le prime parole che il boss ha rivolto ai magistrati della Dda che l'hanno raggiunto nel bunker sono state ironiche: ''Avete vinto voi, ha vinto lo Stato''
Le prime parole che il boss ha rivolto ai magistrati della Dda che l'hanno raggiunto nel bunker sono state ironiche: ''Avete vinto voi, ha vinto lo Stato''
L'ingresso del bunke |
L'operazione e' stata condotta dalla Squadra Mobile di Napoli, insieme a quella di Caserta e al Servizio Centrale Operativo della Polizia.
Poliziotti in festa davanti alla Questura di Caserta |
Il superboss è stato trasferito da Casapesenna alla questura di Caserta. Il boss è giunto in questura in Piazza Vanvitelli a Caserta accompagnato da una ventina di auto dalle quali spuntavano i pugni alzati dei poliziotti in segno di festa, scortate da un elicottero ed è stato fatto scendere davanti al portone dell'edificio. Quindi è stato accompagnato nella questura. All'esterno della questura tanta folla; in molti hanno incitato i poliziotti.
Un breve colloquio con il suo piu' strenuo oppositore, il capo del pool antimafia che indaga sul clan dei casalesi, Federico Cafiero de Raho. Una stretta di mano anche con Raffaele Magi, il giudice estensore della sentenza dello storico processo Spartacus che ha sentenziato decine di ergastoli. Zagaria si muove con aria intimorita ma anche con deferenza nelle stanze della Questura di Caserta dove viene foto segnalato.
Il boss "ha abbassato la testa" di fronte ai magistrati che arresto dopo arresto, nel solco lasciato da Franco Roberti, oggi Procuratore Capo a Salerno, hanno sgominato il clan dei Casalesi.
Oltre al superlatitante Michele Zagaria, la polizia ha fermato anche la coppia proprietaria della villetta, Vincenzo Inquieto e la moglie, in vico Mascagni, in centro a Casapesenna (Caserta), sotto la quale era nascosto il covo del boss. La posizione di marito e moglie è ancora al vaglio degli inquirenti.
Oltre al superlatitante Michele Zagaria, la polizia ha fermato anche la coppia proprietaria della villetta, Vincenzo Inquieto e la moglie, in vico Mascagni, in centro a Casapesenna (Caserta), sotto la quale era nascosto il covo del boss. La posizione di marito e moglie è ancora al vaglio degli inquirenti.
L'ultimo covo del superlatitante era nella villetta di un noto fiancheggiatore del boss. Secondo quanto si è appreso, infatti, il fabbricato in via Mascagni appartiene a uno dei fratelli Inquieto, famiglia di Aversa che già a Pasqua scorsa si era vista perquisire dalla Squadra Mobile di Napoli diretta allora da Vittorio Pisani un negozio aversano e una abitazione alla ricerca di nascondigli del capo clan. L'intuizione degli inquirenti, dunque, della vicinanza di questo gruppo a Zagaria, era giusta.
Circa 300 i poliziotti impegnati nel blitz scattato questa notte verso le 3. Il bunker, a circa 4 metri di profondità, protetto da cemento armato che è stato sfondato con delle trivelle anche grazie all'aiuto dei vigili del fuoco.
Il superboss sarà detenuto nel carcere di Novara, in regime di 41 bis. Il trasferimento avverrà già nelle prossime ore.
L'arresto di Michele Zagaria ''e' un grandissimo successo dello Stato''. Lo dice il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri sottolineando che si tratta di un colpo ''non solo al clan dei casalesi ma all'intera organizzazione camorristica'', grazie ''allo straordinario lavoro di forze dell'ordine e magistratura''.
Il ministro si è congratulato con il capo della polizia, Antonio Manganelli, per l'operazione coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli, eseguita dalla Questura di Napoli e Caserta e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato.
Annuncio ''in diretta'' della cattura di Michele Zagaria al ministro della Giustizia Paola Severino: lo ha fatto il pm della Dda Antonello Ardituro, vicesegretario nazionale dell'Anm, che si trovava appunto a Roma per un incontro dell'associazione magistrati con il guardasigilli. Ardituro ha comunicato la notizia al ministro ed agli altri partecipanti all'incontro. L'annuncio e' stato accolto da un lungo applauso.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, informato a Milano dell'arresto del boss Zagaria, ha espresso vivo apprezzamento "per l'importante risultato conseguito nel contrasto alla criminalità organizzata".
"Con la cattura di Michele Zagaria si è certamente tagliata la testa dei Casalesi, l'unica rimasta dopo l'arresto di Antonio Iovine". Lo dice il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso.
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