giovedì 1 dicembre 2011

L'Italia richiama il nostro ambasciatore a Teheran



L'assalto all'ambasciata inglese
ROMA -  L'Italia ha deciso di richiamare il suo ambasciatore a Teheran Alberto Bradanini "per consultazioni" e, allo stesso tempo, ha invitato "i propri connazionali ad alzare il livello di attenzione, evitando di avvicinarsi a moschee e processioni religiose". Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Giulio Terzi. L'intervento della Farnesina arriva dopo quello di altri Paesi Ue, come Francia e Germania, indignati dopo l'attacco alla sede diplomatica inglese in Iran. Il ministro ha spiegato che il ritiro è necessraio per "approfondire" la qiuestione dell'assalto all'ambasciata britannica di martedì scorso.

"Abbiamo deciso di richiamare per consultazioni il nostro ambasciatore a Teheran per un approfondimento doveroso della situazione, il tutto in stretto contatto con altri partner europei" ha detto  Terzi a Bruxelles aggiungendo che si è lanciato "un segnale chiaro e condiviso". "Noi vogliamo sapere quali sono le concrete garanzie di sicurezza per il nostro personale diplomatico - ha affermato il titolare della Farnesina - dopodichè decideremo sulla base di quello che ci dirà il nostro ambasciatore".

Seguendo l'esempio di Regno Unito e Norvegia, anche la Germania ha deciso di ritirare parte del proprio personale diplomatico dall'Iran.
Gli attacchi contro l'ambasciata britannica a Teheran hanno avuto l'effetto di compattare le file dei paesi ostili al regime di Mahmoud Ahmadinejad. Il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle si allinea dunque al gruppo di colleghi - capeggiato dal britannico William Hague - che chiede più dure sanzioni contro l'Iran. Successivamente anche la Spagna ha deciso il richiamo del proprio diplomatico. In una nota il ministero spagnolo ha precisato di avere espresso "la condanna più ferma del governo" di Madrid dopo le violenze di Teheran, che "violano gli obblighi imposti all'Iran dalla Convenzione di Vienna". 

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