giovedì 8 dicembre 2011

I paesani di Michele Zagaria: ditegli che ci dispiace


Michele Zagaria arrestato

CASERTA - Stanno per essere ultimati i rilievi della Polizia scientifica all'interno del bunker di vico Mascagni a Casapesenna, nel Casertano, dove è stato arrestato il boss Michele Zagaria. Tra i reperti, definiti di grande interesse, c'è anche il computer del capo dei Casalesi. Intanto, nel paese dove si nascondeva, la popolazione lo difende: "Non ci ha fatto nulla di male, ci dispiace per l'arresto".
E' proprio il computer il primo elemento che sarà messo sotto esame dagli esperti. Gli investigatori sperano di acquisire, attraverso i file, dati importanti sulla cosca e i suoi appartenenti. Il pm Catello Maresca che, con gli altri colleghi del pool ha seguito le indagini e le ricerche su Zagaria, sta tornando a Casapesenna per un'ulteriore ricognizione del covo e dell'abitazione soprastante.

A Casapesenna il giorno dopo la cattura del boss in paese circola solo una una richiesta: "Scrivete che ci dispiace che lo hanno arrestato, lo dovete scrivere". Davanti alla villa dove si nascondeva il boss nessuno ha voglia di parlare. In una casa di fronte, dove qualcuno dice di aver visto la sorella di Zagaria, una signora si affaccia e inizia ad urlare: "Andate ad uccidervi". E poi la richiesta "dovete dire a tutti che ci dispiace". In piazza la storia non cambia. Zagaria? "A noi non ci ha fatto nulla di male".

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